Valtrompia, in 4 giorni distrutti 200 ettari di pascolo e boschi

Altri due incendi ieri tra Pezzaze e Gardone dopo quelli in Maniva e Valle di San Zeno mettono a dura prova il territorio
Vigili del fuoco impegnati sul Maniva - Foto © www.giornaledibrescia.it
Vigili del fuoco impegnati sul Maniva - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sono stati letteralmente quattro giorni di fuoco per i volontari valtriumplini impegnati a spegnere i roghi in Maniva e in Valle di San Zeno.

Domenica la situazione a Collio Valtrompia sembrava essere ritornata alla normalità, salvo poi degenerare nel pomeriggio anche a causa del forte vento, con una ripresa dell’incendio in alcuni punti. Per questo motivo, anche domenica, sono intervenuti i mezzi dal cielo, che nel pomeriggio hanno però dovuto rinunciare e rientrare alla base a causa delle forti raffiche. I volontari hanno lavorato fino alle 19.30 e poi, come i giorni precedenti, per decisione dei direttori delle operazioni di spegnimento (dos) hanno lasciato il posto per fare ritorno a casa in quanto risulta difficile, specie con il buio, intervenire in sicurezza.

Nel frattempo le lingue di fuoco si erano però avvicinate ad alcune baite abitate, costringendo i Vigili del fuoco a rimanere in loco per tutta la notte a presidiare. Ieri la situazione è andata placandosi, consentendo così agli uomini dell’antincendio e della Protezione civile di proseguire con la bonifica. «Purtroppo alcuni punti sono difficilmente raggiungibili -  ha spiegato il dos Diego Dallera -, ma stiamo facendo il possibile per spegnere definitivamente anche gli ultimi focolai». Come quello che si è riattivato ieri intorno alle 19 richiamando sul luogo due squadre dei Vigili del fuoco di Gardone e Lumezzane in serata.

Ieri mattina, quando i volontari sono tornati sul posto per dare il cambio ai Vigili del fuoco, questi ultimi hanno dovuto fare nuovamente una deviazione perché, nel frattempo, era scoppiato un altro incendio a Pezzaze. Dopo quello divampato venerdì sera, che ha bruciato circa sette ettari in località Monte appena sotto il Colle di San Zeno, ieri è toccato alla zona di Prato nuovo cadere preda delle fiamme. Anche in questo caso è intervenuto l’elicottero decollato da Curno, grazie al quale l’incendio è stato spento e in seguito bonificato. Quasi in contemporanea è scattato un altro allarme anche ai Piani di Caregno, in località La Fabbrica, sopra Gardone. In questo caso, secondo quanto afferma Dallera, «dovrebbe trattarsi di un rogo colposo, spento poco dopo, causato da alcune braci del camino gettate nel prato da una persona del posto».

Nel complesso il bilancio di questi quattro giorni di fuoco restituisce un quadro pessimo, con oltre 200 ettari di pascolo, e in minor percentuale di bosco, rasi al suolo. Appezzamenti che, come ricordato anche dal presidente della Comunità montana Massimo Ottelli, dovrebbero ora essere inseriti dai rispettivi comuni nel catasto regionale dei terreni percorsi da incendio e, quindi, interdetti a qualsiasi attività per i prossimi cinque anni.

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