Trovata una discarica abusiva di amianto: forse è lì da decenni

L’arrivo dei Carabinieri e dei Vigili fuoco aveva inizialmente destato qualche sospetto: «Una possibile svolta nel giallo della Bozzoli?» era la voce che girava insistentemente in paese. Il dubbio è stato ulteriormente rinfocolato dalla presenza di una escavatrice al lavoro in un’area della zona industriale non molto distante dalla fabbrica da cui l’8 ottobre del 2015 è scomparso nel nulla l’imprenditore Mario Bozzoli.

Tutto è iniziato a ridosso del Capodanno, quando alcuni passanti hanno notato che la zona in questione - da anni abbandonata e lasciata alla mercè della vegetazione - era stata recintata e veniva presidiata dai Carabinieri, mentre un mezzo scavava alla ricerca di qualcosa. Il pensiero non poteva che correre al giallo di Marcheno e a suoi possibili sviluppi, ma in capo a qualche giorno è arrivata una categorica smentita: il via vai sul posto era dovuto alla rimozione di alcuni residui di amianto e di scarti edili abbandonati in mezzo alla vegetazione, che negli anni è cresciuta a dismisura nascondendo alla vista i resti degli scarichi abusivi.

Alcuni cittadini hanno segnalato la presenza di questi rifiuti ad Arpa, che ha provveduto alla loro rimozione e a effettuare dei carotaggi per ispezionare il terreno. Ad ogni modo sembra che non ci sia da allarmarsi più di tanto: stando alle parole del sindaco Diego Bertussi «è probabile che quei rifiuti fossero lì da tantissimi anni - forse addirittura trenta o quaranta, cioè sono stati scaricati quando ancora non esistevano norme rigide in materia di smaltimento e col tempo la vegetazione è cresciuta a tal punto da nasconderli alla vista».

Il primo cittadino di Marcheno fa sapere alla cittadinanza che, al momento, non sono ancora arrivati in Comune i risultati dei carotaggi eseguiti sul terreno in questione da parte di Arpa: gli esiti dovranno chiarire se vi sono o meno tracce di inquinamento e la loro eventuale entità.