Sport e amicizia vincono la sfida della disabilità

Bilancio più che positivo per il progetto che ha coinvolto coop Aquilone e società Ac Valtrompia
Tra le attività proposte, laboratori di pittura e sport  © www.giornaledibrescia.it
Tra le attività proposte, laboratori di pittura e sport © www.giornaledibrescia.it
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Sono abituati a competere per battere l’avversario ma stavolta hanno dovuto affrontare una sfida ancora più grande: andare oltre l’apparenza per abbattere la barriera che separa l’abilità dalla disabilità. E, nonostante la titubanza iniziale di alcuni, alla fine l’intera squadra ha portato a casa una vittoria schiacciante.

Protagonisti del progetto «1 a 0 per la disabilità» sono stati alcuni disabili della cooperativa gardonese l’Aquilone, che hanno condiviso giochi e attività con i giovani calciatori classe 2008 della società Ac Valtrompia.

L’incontro. L’iniziativa è stata promossa dalla realtà sportiva presieduta da Tiberio Assisi e da quella gardonese guidata da Giuseppe Pezzotti con il coordinamento della psicologa Michela Scanzioli, di due allenatori della squadra e di altrettanti operatori dell’Aquilone. Il progetto sperimentale, che sarà ripetuto la prossima primavera con un’altra squadra sempre del 2008, è nato proprio con l’obiettivo di far incontrare due mondi diversi promuovendo una crescita culturale nei più piccoli.

Alla base ci sono stati vari incontri: prima i calciatori sono andati a visitare la sede della cooperativa, poi gli appuntamenti si sono spostati sul campo da gioco dell’oratorio di Sarezzo. Qui le comitive hanno giocato insieme a calcio, si sono divertite con la danzaterapia e dipingendo insieme uno striscione colorato.

Mercoledì sera i promotori del progetto hanno incontrato in oratorio i bambini e le loro famiglie per tirare le somme e capire come l’iniziativa è stata percepita dai piccoli e dai loro genitori, ai quali era già stato sottoposto un questionario per capire come percepissero la disabilità.

Entusiasmo. Le recensioni di questi ultimi sono state entusiasmanti: «Mio figlio all’inizio era titubante, anche perché non era mai entrato in contatto prima con il mondo della disabilità - ha affermato un papà - ma già dall’incontro successivo si è lasciato andare ed è tornato a casa entusiasta». Una mamma ha raccontato che durante uno degli appuntamenti è passata a sbirciare e ciò che ha visto l’ha lasciata sorpresa e felice al contempo: «I bambini giocavano con i loro nuovi compagni e li chiamavano per nome, come se si conoscessero da un pezzo».

Il successo di «1 a 0 per la disabilità» è stato confermato da Assisi e Pezzotti che hanno lodato i giovanissimi sportivi per la maturità dimostrata.

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