Salvini a Gardone tra la gente, saltano le distanze di sicurezza

Circa 250 persone hanno accolto il leader della Lega, in Valtrompia per incontrare un gruppo di imprenditori tra cui Giuseppe Pasini
La gente si è accalcata per scattare un selfie con il leader della Lega
AA

Circa 250 persone hanno atteso l'arrivo di Matteo Salvini a Gardone Val Trompia, dove il leader della Lega incontra un gruppo di imprenditori locali tra cui il presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini. Salvini si è fermato tra la gente a fare selfie ed è stato anche contestato.

Da una parte, un gruppo di giovani che gridava «scemo scemo» e dall'altra i sostenitori che rispondevano gridando «Matteo Matteo» e il coro da stadio «c'è solo un capitano». Per oltre venti minuti Salvini si è trattenuto tra la gente, con le distanze anti Covid-19 che non sono state rispettate.

«Quattro mesi che facciamo di tutto per tenere la gente lontana e oggi è saltato tutto» ha commentato un carabiniere del servizio d’ordine. Un film già visto, a pochi giorni dalla manifestazione a Roma del centrodestra nel giorno della Festa della Repubblica: anche in quell'occasione si erano registrati assembramenti che avevano scatenato qualche polemica.

Durante l'incontro con gli imprenditori, Salvini ha detto: «Fra Brescia e Bergamo c’è una buona parte del Pil italiano. Si chiede al governo di fare quello che ha promesso, a partire dalle infrastrutture come l’autostrada della Valtrompia che è ferma. Le imprese ci chiedono di svegliare il governo». Presente anche Franco Gussalli Beretta, proprietario dell'omonima fabbrica d’armi che Salvini ha visitato. In conferenza stampa ha poi indossato la mascherina della Polizia penitenziaria.

«Mi sembra che le discussione del Cinque Stelle tra Di Battista e Venezuela così come gli Stati Generali a Villa Pamphili sono lontani dalla realtà» ha dichiarato. Sull’emergenza sanitaria tra Brescia e Bergamo e sulla gestione sanitaria di Regione Lombardia ha aggiunto: «Sono orgoglioso di quello che ha fatto il sistema. Sia a Bergamo che Brescia è stato fatto il possibile e l’impossibile. Sarà la Storia a dire se si poteva fare in modo diverso. Credo che tutti abbiamo fatto il possibile».

E poi: «Ho sentito Balotelli durante il coronavirus e ho conosciuto una persona diversa rispetto a quello che avevano dipinto i giornali. Spero che anche lui possa dire lo stesso».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia