Processo Bozzoli, Irene Zubani: «Soddisfatta, ma mio marito non torna»

Prima di ascoltare la lettura della sentenza, ai suoi avvocati aveva confidato: «Ho vissuto giorni peggiori di questo». Poi, a dispositivo letto dalla Corte d’Assise, Irene Zubani piange. Come in pubblico non aveva mai fatto in questi lunghi sette anni trascorsi ad inseguire la verità sulla morte di suo marito Mario. Piange abbracciata dai figli Claudio e Giuseppe.
«Ce l’abbiamo fatta. Non ho ancora realizzato, mi sembra di vivere come in un sogno. Ho paura perchè è soltanto il primo passo» sono le parole che la vedova dell’imprenditore ucciso l’8 ottobre 2015 rilascia pochi minuti dopo la condanna all’ergastolo di Giacomo. Al suo fianco, più provata di lei è la cognata Vittoria, la sorella di Mario e zia dell’imputato che ha gli occhi segnati dalle lacrime ed è stravolta. Dal dolore, dall’attesa, da una vicenda che ha distrutto per sempre la sua famiglia .
«Sono soddisfatta. La Corte ha fatto le sue valutazioni e ha preso questa decisione che ritengo giusta» commenta la vedova Bozzoli. «Non poteva che finire così. Anche se mio marito non ritorna più». Poi Irene Zubani si allontana in lacrime. Dopo sette anni di attesa ha ottenuto giustizia. «È solo il primo tempo» ripete. Ma oggi ha più certezze.
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