Pmi Day, studenti alla scoperta degli impianti Rbm

L’impresa, nata negli anni ’50, conta oggi quattro diversi fabbricati disseminati sul territorio
La visita. Gli studenti della 3ª E della Scuola Polo Est - Foto © www.giornaledibrescia.it
La visita. Gli studenti della 3ª E della Scuola Polo Est - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Nei giorni del gelido Burian siberiano al Pmi Day di Aib non poteva mancare una visita a un’azienda dell’idrotermosanitario, ovvero il comparto che produce quei componenti essenziali a far funzionare gli impianti di riscaldamento nelle nostre case.

La Rbm di Nave ha accolto un gruppo di studenti di terza media dell’istituto comprensivo di Lumezzane (polo est) che, dopo il benvenuto della titolare Cristiana Bossini, sono entrati in contatto con una realtà importante di questo settore.

L’azienda nasce negli anni Cinquanta a Lumezzane e oggi conta quattro stabilimenti nei quali lavorano circa 250 persone. Il fatturato si aggira intorno agli 80 milioni di euro, generato per una parte rilevante dall’export in 79 paesi. «Produciamo tutto quello che c’è tra una caldaia e l’elemento finale all’interno di un’abitazione, per esempio un calorifero - ha spiegato ai giovani visitatori Lorenzo Olivero, responsabile marketing della società -. Realizziamo tutto in casa, compresi gli stampi e gli utensili necessari per fabbricare i componenti. Inoltre, per noi è fondamentale curare molto la formazione, tanto del personale interno, quanto degli installatori e dei termotecnici esterni».

Attraversando i reparti organizzati, i ragazzi hanno visto come si fabbricano valvole e raccordi in ottone per impianti idrotermici, sistemi di riscaldamento/raffrescamento e per contabilizzare i consumi. Alla lavorazione dell’ottone, Rbm affianca pure quella dei materiali plastici, realizzando ogni anno per estrusione 30mila chilometri di tubi in polietilene.

Molto interessante, infine, la parte dedicata ai controlli di qualità, da quelli effettuati in laboratorio con strumenti di altissima precisione ai veri e propri stress test per verificare, riproducendo condizioni estreme, la tenuta di materiali che per legge devono durare anche cinquant’anni. I ragazzi hanno così imparato che un tubo impiegato in un impianto di riscaldamento può essere testato per un anno intero, a garanzia di standard qualitativi elevati.

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