Nuovo supermercato a Villa Carcina fermo al palo: forse è «colpa» della metro

Il paese si interroga, ma il Comune non si sbilancia: «Aspettiamo informazioni ufficiali»
Il cantiere per il nuovo supermercato Lidl - © www.giornaledibrescia.it
Il cantiere per il nuovo supermercato Lidl - © www.giornaledibrescia.it
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Il cantiere recintato di via Marconi su cui dovrebbe sorgere il supermercato Lidl è fermo ormai da tempo. Nonostante i ripetuti annunci che si sono susseguiti sul riavvio dei lavori, l’ultimo dei quali dava per certa la riaccensione delle ruspe a ottobre, l’operazione pare essere completamente al palo.

E i cittadini hanno iniziato a farsi sempre più domande. Domande alle quali, però, non è stata data alcuna risposta precisa né da parte dell’Amministrazione comunale, né degli altri attori coinvolti. E, come sempre accade in situazioni di incertezza come questa, il silenzio alimenta le voci di corridoio.

Voci che però l’Amministrazione si dice disposta a smentire o confermare «non prima della settimana prossima». A tal proposito il sindaco Moris Cadei precisa che «siamo in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del direttore generale di Lidl Italia che aveva annunciato al Comune l’avvio dei lavori per ottobre. Non ho altre informazioni». Nel frattempo si fa sempre più insistente l’ipotesi di un divorzio tra la Lucchini Costruzioni, proprietaria del terreno, e la Lidl. Il supermercato, a questo punto, si farà?

L’ipotesi

Secondo quelle che rimangono, almeno per ora, solo delle tesi - avanzate però da più di una persona che è o è stata interessata alla questione - nel progetto definitivo per la costruzione del supermercato mancherebbero alcune garanzie di sicurezza necessarie per il passaggio, proprio sotto al supermercato che dovrebbe essere realizzato, della metro.

Stralciata nel 2018 dal Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Brescia, che prevede l’eventuale allungamento della metro solo fino a San Vigilio, il passaggio per Villa Carcina era invece previsto all’interno del Piano territoriale di coordinamento provinciale. E, di conseguenza, i singoli progetti dovrebbero tenerne conto. Nel caso specifico la gettata rinforzata prevista non sarebbe quindi sufficiente: occorrerebbero piloni di sostegno.

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