Mussolini rimane cittadino onorario a Villa Carcina, non a Sarezzo

I Consigli comunali valtrumplini si sono espressi in maniera opposta
Benito Mussolini in piazza Vittoria l'1 novembre 1932 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Benito Mussolini in piazza Vittoria l'1 novembre 1932 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Benito Mussolini rimane cittadino onorario di Villa Carcina. Un titolo che pochi chilometri più in là, a Sarezzo, gli è stato invece revocato. Alla stessa identica mozione, presentata dai gruppi di minoranza «Villa Carcina Bene Comune» guidato da Marsilio Gatti e «Sarezzo Bene Comune» condotto da Sergio Aurora, i Consigli comunali dei due Comuni valtrumplini hanno risposto in maniera opposta.

Mentre Aurora, con l’esclusione del gruppo di opposizione in campo Lega «Sarezzo 3.0», non ha incontrato alcun tipo di ostacolo a far approvare mozione da parte della maggioranza guidata dal sindaco Donatella Ongaro, la quale ha acconsentito a depennare il Duce dall’albo, a Villa Carcina gli animi si sono rapidamente infiammati.

Il capogruppo del «Centrodestra per Villa Carcina» Gianleone Gnali ha lasciato l’aula prima della votazione, mentre il «Gruppo misto» composto dai consiglieri Giampietro Corti e Fabio Maffino ha votato contro. L’intera maggioranza si è invece astenuta, inclusi l’assessore ai Servizi sociali Stefano Mino e il consigliere Domenico Gregorelli, «entrambi appartenenti al direttivo dell’Anpi di Villa Carcina» sottolinea Gatti, in quale ora si augura che «vengano estromessi dall’associazione, visto il comportamento assurdo che hanno tenuto». Mino e Gregorelli hanno giustificato la loro astensione dichiarandola «in linea con le richieste di Anpi, che chiedeva di avviare il corretto iter amministrativo di revoca della cittadinanza che il consigliere Gatti, inspiegabilmente, ha più volte rifiutato».

Non è però dello stesso avviso la presidente dell’Anpi locale Marietta Rossi, che ha chiesto di leggere in Consiglio una lettera nella quale invita tutti i consiglieri a revocare la cittadinanza conferita al dittatore nel 1924. Un appello rimasto inascoltato: il capogruppo della maggioranza Stefano Colosio ha motivato l’astensione in blocco spiegando che «nell’albo dei cittadini onorari creato nel 2005 dal Consiglio comunale Benito Mussolini non figura tanto quanto Antonio Bernocchi, poiché sono nell’archivio storico: sarebbe corretto istituire un registro locale che raccoglie tutte le cittadinanze onorarie, dal quale togliere poi quelle non più condivise».

Motivazione definita da Gatti «pretestuosa»: «se la maggioranza fosse stata d’accordo, così come accaduto a Sarezzo, avrebbe accettato di revocare la cittadinanza senza tanti giri di parole».

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