Marcheno tra i distributori più cari d'Italia: ma è un errore di battitura

Nel messaggio inviato al Ministero sui prezzi sono per sbaglio state invertite le cifre, che in realtà sono nella norma
  • Il distributore di Marcheno con i prezzi esposti il 31 luglio 2023
    Il distributore di Marcheno con i prezzi esposti il 31 luglio 2023
  • Il distributore di Marcheno con i prezzi esposti il 31 luglio 2023
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  • Il distributore di Marcheno con i prezzi esposti il 31 luglio 2023
    Il distributore di Marcheno con i prezzi esposti il 31 luglio 2023
  • Un cartellone con il prezzo medio esposto in una stazione di servizio del Bresciano - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
    Il distributore di Marcheno con i prezzi esposti il 31 luglio 2023
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Galeotto fu il cellulare, la fretta e forse pure le dita del gestore. Così la cifra al litro della benzina comunicata al Mise sabato è passata da 2,139 euro a 2,359. La notizia domenica, in tempi di esodo e di rincari, ha quindi fatto il giro d’Italia. Con passaggi rimbalzando pure sui telegiornali nazionali.

«Domenica mattina eravamo a Bovegno per la gimkana motociclistica quando poco dopo le 8 siamo andati al bar per un caffè. Al Tg5 è stata data la notizia dei rincari del combustibile in vista dell’esodo. Nel grafico tra i distributori più cari era citato espressamente il caso della IP di Marcheno di Mauro Bertussi, dell’impianto di via Zanardelli 82. Da vicesindaco ho allora contattato subito il gestore per chiedere spiegazioni». Andrea Guerini, vicesindaco di Marcheno e co-driver di auto storiche già vincitore di diverse edizioni della Mille Miglia e del Campionato italiano regolarità, ha chiarito subito l’inghippo: «Il gestore ha mandato come ogni giorno al Ministero dello sviluppo economico il dato di costo al dettaglio della benzina, solo che ha digitato 2,359 al posto di 2,139 del servito che era il prezzo reale con il risultato che il valore è stato assunto come cifra definita dalla compagnia, la IP, ed è finito in tutte le statistiche».

Una schermata trasmessa al Tg5 con Marcheno in classifica tra i distributori più cari
Una schermata trasmessa al Tg5 con Marcheno in classifica tra i distributori più cari

In realtà al distributore lungo la 345 ieri la tariffa esposta era ben più bassa (1,949 euro), ma la confusione e il rimbalzare della notizia ha favorito il mettere il distributore trumplino al centro del fenomeno rincari. «In diversi ci hanno detto di questa cosa, ma la cifra esposta sui cartelloni domenica e soprattutto sulle pompe era quella prevista dalla IP e non quella mandata al Mise» spiega Mauro Bertussi, socio della snc che gestisce il grande distributore.

A margine della vicenda emergono poi vari dettagli della gestione di un distributore. «La compagnia decide due volte al giorno le tariffe che cambiano in remoto sulle pompe e sui display elettronici dei prezzi. Ci arriva un sms con le nuove tariffe. Noi non decidiamo nulla. Percepiamo 4 millesimi al litro lordi. In poche parole se la benzina costasse 2 euro al litro, ogni 50 euro di rifornimento guadagniamo 40 centesimi netti. Tutti gli introiti di maggiorazione vanno nelle casse di Ip e non a noi. Se la benzina costasse di meno, noi continueremmo a prendere 0,004 al litro. Quindi che senso avrebbe dichiarare da parte nostra un aumento sino a 2,359? Nessuno...».

Non di meno il caso ha fatto discutere e parlare. Marcheno è tornato sugli scudi ma una volta tanto senza citare eclatanti fatti di cronaca. 

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