Maltempo, subito la demolizione dei ponti sul Mella

La piena ha indebolito i viadotti Dolomite e del Banco di prova. Previsto l'abbattimento
GARDONE VALTROMPIA DEMOLIRA' DUE PONTI
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A molti cittadini e soprattutto agli amministratori era già chiaro da un pezzo, ma l’ondata di maltempo di fine ottobre ha tolto ogni dubbio: «È giunta l’ora di cominciare a intervenire sul Mella per evitare che future calamità possano fare danni molto peggiori di quelli registrati con l’ultima piena».

A sostenerlo sono il sindaco di Gardone Pierangelo Lancellotti e l’assessore ai Lavori pubblici Piergiuseppe Grazioli, che sottolineano come «gli interventi andrebbero fatti in tutta la Valle, specie a monte». L’Amministrazione gardonese, che con la piena dello scorso ottobre ha riportato danni lungo il Mella per 132mila euro e praticamente nulli sul reticolo idrico minore, a questo proposito non ha perso tempo ed ha iniziato ad attrezzarsi mettendo a bilancio 27mila euro per la progettazione di opere.

L’obiettivo è di avere già i progetti pronti da presentare nel momento in cui la Regione (a quest’ultima, o meglio al Genio civile compete la gestione delle aste fluviali maggiori) pubblicherà bandi ad hoc per la messa in sicurezza dei fiumi. Con la cifra stanziata il Comune intanto si porta avanti: nei prossimi giorni affiderà a un geologo l’incarico di verificare ambedue le sponde del Mella dal confine con Marcheno fino a quello con Sarezzo.

Tra gli interventi più urgenti ad oggi ci sono l’abbattimento dei ponti Dolomite di Inzino e di quello accanto al Banco di prova. Quest’ultimo dovrebbe essere sostituito da una passerella ciclopedonale che consentirebbe agli abitanti di via Mameli di arrivare in centro senza dover fare il giro dell’oca. In questa stessa zona occorre una risagomatura dell’alveo.

C’è poi da ridefinire le due aree di sfogo del Mella (l’area del campo di Inzino in via Zanardelli) e l’area verde intorno al ponte bianco. Complessivamente i danni al territorio con l’esclusione dei 132mila euro sul Mella ammontano a 25mila euro. Di questi 15mila sono già stati coperti con le somme d’urgenza del Comune (ma dovrebbero tornare almeno in parte da Regione) e 10mila fanno parte del capitolo relativo all’appalto del verde.

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