Industria bresciana in lutto per l’addio a Mario Ghidini

Il 77enne guidava l’omonimo gruppo attivo nel comparto della «maniglieria». l'imprenditore è mancato a Sanremo
Patron. Mario Ghidini
Patron. Mario Ghidini
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L’imprenditore Mario Ghidini si è spento, improvvisamente, a Sanremo, appena varcata la soglia dei 77 anni. La triste notizia si è diffusa in un baleno nella vastissima cerchia di parenti, amici, estimatori, fra sgomento e incredulità.

Mario era persona d’innata amabilità, gradevole, di quelle con cui «stai bene insieme», non meno dell’attenta moglie Sofia, entrambi capaci di dispensare amicizia e cordialità a piene mani. Mario Ghidini era alla testa del Gruppo Ghidini Pietro Bosco (marchio ben noto sui mercati delle maniglierie) con stabilimento principale a Brozzo di Marcheno, un secondo ragguardevole a Ponte Caffaro ed un terzo a Casto.

L’azienda era stata fondata a Lumezzane dal capostipite Pietro nel 1950. Poi l’officina nel cuore di S. Sebastiano non rispondeva più alle esigenze di spazio dell’azienda ed ecco nascere l’unità di Brozzo, con annesso laghetto per la produzione d’energia elettrica che la Ghidini distribuiva in alta Valtrompia e in Valsabbia.

I tre figli di Pietro, Silvio Franco e Mario, avevano poi sviluppato l’impresa, alla fine rimasta in carico a Mario ed ai figli Giampaolo, Marco e Antonella. Una storia emblematica fra le cinquecento imprese lumezzanesi emigrate. Mario Ghidini era uno dei tanti, frondosi rami dei «Bóh» - italianizzato in «Bosco» - indispensabile nomignolo per distinguersi dagli infiniti Ghidini lumezzanesi - mantenuto nelle ragioni sociali delle molte imprese create dai discendenti del «Nonno Pierulì».

La scomparsa tanto repentina di Mario ha percorso come un brivido doloroso non solo Lumezzane, con vera angustia del cuore nei molti che lo avevano amico, nella vasta schiatta dei «Bosco», tra i soci rotariani del «Vittoria Alata», increduli come tutti, costernati, Mario si distingueva per mitezza oltre che per aperta disponibilità, come nel caso della costruzione di un ospedale in Guinea Bissau per il quale non era mancata tanta generosità. Non so se può confortare il senso che la vita perduta si fa gemma eterna, ma certo il vuoto che lascia Mario Ghidini difficilmente scioglierà i tanti grumi interiori, in un lungo, commosso rimpianto.

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