Il palloncino per la pace di Lorenzo scavalca il Sebino

Il messaggio scritto dal bambino ha viaggiato nell'aria da Polaveno per finire a Foresto Sparso, nella Bergamasca
Il biglietto col messaggio legato al palloncino - © www.giornaledibrescia.it
Il biglietto col messaggio legato al palloncino - © www.giornaledibrescia.it
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Dal cortile della scuola elementare di Polaveno si è librato in aria e ha percorso diverse decine di chilometri per terminare il suo viaggio tra le mani di una signora di Foresto Sparso, nella Bergamasca.

È una storia di una tenerezza incredibile e insieme di speranza quella che arriva dal paese a cavallo tra la Valtrompia e il Sebino. Lo scorso giovedì gli alunni della primaria di Polaveno si sono riuniti nel cortile della scuola per un lancio collettivo di palloncini biodegradabili: a ciascuno di essi, prima di liberarli in cielo, i bambini hanno attaccato un foglio che riportava un messaggio di pace pensato e scritto di proprio pugno.

Quello firmato dallo studente della 3°A Lorenzo Boniotti, che riportava la frase «Chi tu sia non lo so, ma non devi mai fare la guerra! Grazie» ha compiuto una lunga traversata che si è conclusa a Foresto Sparso tra le mani di Pierina Bellini. Sabato la signora ha quindi scritto nel gruppo Facebook «Sei di Polaveno, San Giovanni e Gombio Se...» per raccontare che in mattinata aveva trovato nel giardino della sua abitazione il palloncino con il messaggio di pace.

Il post ha fatto rapidamente il giro del piccolo paese e dell’intera Valtrompia, suscitando una affettuosa e corale commozione avvertita ancor più nel profondo perché un palloncino colorato e portatore di pace planato in un cortile ha probabilmente portato a riflettere anche sul fatto che da ormai quasi un mese sull’Ucraina cadono le bombe.

«Il lancio di palloncini di giovedì ha costituito il culmine di un percorso di sensibilizzazione sulla pace che ha coinvolto tutti gli alunni della scuola - spiega la coordinatrice della primaria di Polaveno Luisa Paroli -. Gli studenti hanno riflettuto insieme agli insegnanti in classe, poi hanno realizzato striscioni e cartelloni con i loro pensieri sul tema. Alla fine era previsto un minuto di silenzio nel cortile della scuola, ma abbiamo optato per il lancio di palloncini perché così anche i più piccoli delle prime e delle seconde sarebbero riusciti a dare un significato a ciò che stavano facendo».

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