Centrale a turbogas, Duferco fa ricorso al Tar

La travagliata questione della centrale peaker di Nave finisce davanti al giudice. Tramite i propri avvocati, Duferco Sviluppo ha depositato lo scorso 30 giugno un ricorso al Tar di Brescia contro il Ministero della Transizione ecologica e contro la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas.
In marzo quest’ultima aveva espresso parere negativo in merito alla Via relativa alla centrale a turbogas che sarebbe dovuta sorgere nello stabilimento ex Stefana di via Bologna, step indispensabile per ottenere il rilascio da parte del Dicastero del Provvedimento unico ambientale. Il «no» di Roma sembrava perciò aver posto fine alla questione, ma l’azienda ha deciso di impugnare gli atti chiedendone l’annullamento. Alla base del ricorso avanzato da Duferco Sviluppo ci sono una serie di motivazioni, principalmente legate all’impatto ambientale e all’inquinamento.
Nel testo depositato al Tar si sottolinea infatti come «gli esiti delle campagne di monitoraggio effettuate da Duferco risultano del tutto coerenti con quelli effettuati da Arpa… e nelle postazioni di Nave e Botticino non evidenziano criticità locali particolari» né per le emissioni di monossido di carbonio, né di biossido di azoto né di Pm10. Anche sul fronte dell’impatto sanitario sulla popolazione e di effetti su terreni e acque, argomento sul quale l’azienda ha depositato una relazione geologica e geotecnica, secondo Duferco «non sussistono criticità nell’area a vocazione industriale».
Sebbene non dirette destinatarie del ricorso, altre istituzioni risultano cointeressate del procedimento. Si tratta di Ministero della Cultura, Regione, Provincia, Comune di Nave, Istituo superiore di sanità, Soprintendenza di Brescia e Bergamo. In particolare, per quanto concerne la Regione, a essere messa in dubbio da Duferco è la scelta del Pirellone di inserire il territorio di Nave in «Fascia 1», dove non può essere autorizzata la costruzione e l’esercizio di nuovi impianti dedicati alla produzione di energia elettrica per scopi commerciali. Per ultimo Duferco lamenta il fatto che il parare istruttorio conclusivo sull’autorizzazione di impatto ambientale ottenuto nel luglio del 2019 non sia stato tenuto in considerazione in fase di diniego, nonostante la commissione non avesse avanzato obiezioni in merito alla documentazione.
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