Bozzoli, atti d’inchiesta a Milano per truffa assicurativa

Mario Bozzoli sarebbe stato lasciato all’oscuro: i dissapori potrebbero essere il movente dell'omicidio
Adelio Bozzoli, fratello di Mario - © www.giornaledibrescia.it
Adelio Bozzoli, fratello di Mario - © www.giornaledibrescia.it
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Anche la Procura di Milano indaga sui Bozzoli. Gli atti sono stati trasmessi per competenza territoriale dai colleghi bresciani che ipotizzano il reato di truffa assicurativa dopo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza.

Il caso, portato all’attenzione ieri della Corte d’Assise, è relativo al presunto scoppio di un forno avvenuto il 25 luglio 2015 nella fonderia di Marcheno. Sinistro liquidato dalla società QBE per un importo totale di 240mila euro attraverso due bonifici avvenuti il 31 gennaio ed il 7 febbraio 2017. Per gli inquirenti lo scoppio dei forni, come confermato ieri dai testimoni della Guardia di Finanza, «è stata una palese messa in scena al fine di ottenere l’indennizzo assicurativo».

Mario Bozzoli sarebbe stato lasciato all’oscuro. Così come avrebbe saputo a cose fatte di una fattura da 43.933,86 euro pagata dalla Bozzoli srl per lavori solo in parte (2-4mila euro) effettuati nella fonderia di Marcheno. «Il restante importo era per forniture elettriche ed installazioni eseguite in favore di Ifib».

E dagli atti spunta un’annotazione di Polizia giudiziaria del 20 giugno 2018 con i carabinieri del Ros scrivono: «Il possibile movente dell’omicidio è da ricondurre ai rapporti deteriorati tra Adelio, Mario ed i nipoti; l’esclusione di Mario dalla conduzione amministrativa dell’azienda ed il finanziamento, all’insaputa di Mario, di lavori eseguiti presso la Ifib di Bedizzole».

 

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