Autostrada, Anas «Pronti a firmare in ogni momento»

La società: «Ennesimo rinvio per cause indipendenti dalla nostra volontà»
Traffico. La provinciale 345
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Per sbloccare l’autostrada della Valtrompia bisognerà quasi certamente aspettare il 1° marzo, dato in cui il Consiglio di Stato deciderà sul ricorso dell’impresa. Ma Anas rilancia e assicura di essere pronta a firmare il contratto dei lavori in qualunque momento, lasciando in sospeso la questione del «danno» rivendicato da Salc per il ritardo nell’aggiudicazione.

«Anas - spiega una nota - consapevole dell’importanza dell’opera, si è adoperata per addivenire alla stipula (del contratto, ndr) con ogni mezzo, invitando ripetutamente l’impresa alla firma. In realtà, precisa Anas, ben si sarebbe potuto procedere alla stipula, rimanendo sub judice solo la parte relativa all’aggiornamento prezzi; in questo modo sarebbe stato garantito l’ avvio dell’opera dando un concreto segnale al territorio».

Così, per ora, non è stato. L’impresa Salc spa-Carena spa, convocata per mercoledì mattina, non si è presentata, giustificando l’assenza con il decreto del Consiglio di Stato - pubblicato proprio due giorni fa - che sospende la sentenza del Tar Brescia del 3 gennaio e che le aveva riconosciuto circa 9 milioni di euro; sospensione richiesta dalla stessa ditta. L’impresa ha anche invitato Anas a non assumere iniziative sino all’esito del giudizio di appello davanti al Consiglio di Stato.

«Si tratta - precisa Anas - dell’ennesimo rinvio dei lavori di realizzazione di un’opera fortemente voluta dal territorio ed interamente finanziata dalla concessionaria Brescia Padova, che ancora una volta avviene per cause indipendenti dalla volontà di Anas. Anas ricorda, infatti, che la conclusione della procedura di gara avviata nel 2007 è stata fortemente condizionata dal contenzioso avviato dagli espropriati; dal ritardo nell’erogazione dei fondi da parte della concessionaria; dal contenzioso avviato nel 2012 dall’originario primo classificato, escluso perché anomalo, e da un ulteriore contenzioso avviato dal secondo classificato, conclusosi solo nell’aprile 2017, a valle dell’aggiudicazione in favore di Salc, che per le ragioni sopra indicate è potuta intervenire solo nel 2016».

Dentro questo contesto già travagliato si è aggiunto il contenzioso avviato da Sacl nel 2014 «per vedersi riconosciuti maggiori oneri per la realizzazione dell’opera». Un contenzioso ancora in corso. L’impresa non ha ritenuto congruo il maggiore importo riconosciuto dal Tar e quindi si è rivolta al Consiglio di Stato. Palazzo Spada deciderà il 1° marzo. Ma Anas ribadisce di essere «disponibile alla firma in qualunque momento». Si vedrà.

 

 

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