Assembramenti al bar e slot: chiusure a Concesio e Rezzato

Sigilli dei Carabinieri in Valtrompia e della Polizia locale nel paese dell’hinterland
I carabinieri chiudono uno dei locali a Concesio - Foto © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri chiudono uno dei locali a Concesio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Bar, ristoranti e locali pubblici sono da settimane osservati speciali per evitare che il mancato rispetto delle norme di sicurezza sanitaria imposte per limitare il contagio da Covid-19 possa portare all’ulteriore diffondersi dell’epidemia.

Regole precise sul distanziamento tra gli avventori, sull’utilizzo dei tavoli, dei banconi e dei plateatici che permettono a chi le rispetta di proseguire nell’attività ma che impongono, per chi le viola o non le fa rispettare, periodi di chiusura per la tutela della salute pubblica.

É il caso di due bar della via Europa di Concesio che nei giorni scorsi non sono risultati in regola durante i controlli messi in campo dalla stazione carabinieri del paese alle porte della Valtrompia. Nei due diversi esercizi infatti i clienti non rispettavano le norme e, secondo i militari dell’Arma, i gestori non facevano abbastanza per evitare che accadesse. I verbali di servizio sono arrivati all’autorità competente, in questo caso la Prefettura, che ha disposto per entrambi una chiusura di cinque giorni che è stata notificata dai carabinieri ieri pomeriggio.

Operazione analoga quella pianificata dalla Polizia Locale di Rezzato che ha passato al setaccio esercizi commerciali di ogni categoria per verificare il rispetto delle norme covid: in tre casi è scattata la chiusura. Il primo è quello che riguarda una sala giochi di via Mazzini, trovata con le slot in piena attività contravvenendo alle disposizioni regionali entrate in vigore sabato scorso e che prevedono la sospensione delle «attività delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo; è sospeso il gioco operato con dispositivi elettronici del tipo slot machines, comunque denominati, situati all’interno degli esercizi pubblici, degli esercizi commerciali e di rivendita di monopoli».

Il secondo provvedimento riguarda un esecizio poco distante, un negozio gestito da cinesi, dove mancavano le dotazioni più elementari anticovid. Stessa cosa per il negozio di ortofrutta in via Kennedy, dove il titolare non aveva la mascherina e neppure il gel lavamani. Nel controllo è anche emerso che l’uomo impiegava un lavoratore in nero, quindi senza nessun contratto. Per tutti loro oltre alle sanzioni da 400 euro la chiusura dei locali per cinque giorni. Ora sarà la prefettura a cui è stata trasmessa la documentazione, che deciderà una ulteriore chiusura che potrebbe essere superiore ai cinque giorni.

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