Allarme cromo: «Vogliamo le bottigliette a scuola»

La richiesta dei genitori dopo che un'analisi privata ha rilevato un valore di Cromo VI oltre i limiti
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C'è ancora una volta la questione del cromo nell’acqua potabile in cima alla lista delle preoccupazioni che affliggono i genitori degli alunni di Bovezzo. Il tema delle sostanze inquinanti, dei loro effetti sulla salute e di quel che i bambini bevono nelle mense scolastiche è stato oggetto di un incontro svoltosi in Sala Colonne su iniziativa di alcuni rappresentanti dei genitori, relatori lo storico ambientalista Marino Ruzzenenti, Guido Menapace del coordinamento Sos scuola e il presidente dell’Unione medici italiani di Brescia, Francesco Falsetti. Una portavoce dei genitori ha sottolineato come «non basti dire che i parametri sono nei limiti: occorre prendere tutti i provvedimenti necessari per verificare lo stato dell’acqua bevuta dai nostri figli a scuola».

Un’altra madre ha poi ricordato come, a seguito di un’analisi privata, «anche a Bovezzo, come in via Razziche, è stato rilevato un valore di cromo esavalente pari a 66 microgrammi per litro che rende non potabile l’acqua». Da circa un anno nelle mense scolastiche bovezzesi le bottigliette d’acqua sono state abbandonate a favore delle brocche riempite direttamente dai rubinetti. Scelta con la quale diversi genitori sembrano non essere d’accordo, in quanto «nonostante le numerose richieste avanzate - ha spiegato la mamma dello studente - l’Amministrazione non consente di portare acqua in bottiglia né alle elementari, né alle medie».

Nei mesi successivi all’adozione di tale provvedimento, infatti, i ripetuti campanelli d’allarme relativi alla questione del cromo hanno accresciuto sempre più la preoccupazione di alcuni genitori che da tempo chiedono la reintroduzione delle bottigliette di plastica.

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