Alghisi a Caino: «Dopo 76 anni il senso civico è ancora vivo»

È stato un 25 aprile insolito per Caino e i cainesi, che normalmente sono abituati a festeggiare l’importante ricorrenza arrampicandosi fino a San Giorgio per la tradizionale messa. La cerimonia di ieri è stata eccezionale non solo in quanto si è tenuta davanti al monumento ai caduti in piazza Trieste, bensì anche perché per la prima volta il paese della Valle del Garza ha accolto un presidente di Provincia in visita. Una visita simbolica, quella del numero uno del Broletto Samuele Alghisi e anche del presidente della Comunità montana Massimo Ottelli, che testimonia la solidarietà tra istituzioni e non solo: alcune settimane fa, lo ricordiamo, al sindaco di Caino Cesare Sambrici è stata indirizzata una lettera minatoria da parte del Fronte insurrezionale bresciano.
Un gesto che Alghisi ha definito «vile e da condannare, anche perché minaccia il senso delle istituzioni e intende limitare lo spirito di servizio con il quale i sindaci si mettono ogni giorno a disposizione della collettività».
Alghisi ha espresso solidarietà a tutti coloro che sono stati oggetto di atti intimidatori «volti a incutere paura e a limitare le libertà di cui godiamo». Libertà, appunto, «per cercare la quale uomini e donne si sono sacrificati - ha ricordato Sambrici -: a Caino è ancora vivo il ricordo di Giovanni Benini e Giovanni Pirlo, che vennero fucilati rispettivamente nel ‘43 e nel ‘44 a San Giorgio quando avevano solo 20 anni».
Fermo restando che «il senso di questa ricorrenza resta la commemorazione degli ideali dell’antifascismo e il suo significato non può essere trasfigurato - ha affermato Alghisi -, quest’anno forse possiamo comprendere più a fondo il significato del concetto di libertà, dopo un lungo periodo che ci sta costringendo all’isolamento: come popolo abbiamo dato prova, con il coronavirus, che il senso civico, seppur nella lontananza storica e ideale da quel 25 aprile del 45, è ancora vivo nella nostra gente».
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