Valsabbia

Sunadur e mascher nell’attesa dei balarì

Prove generali due sere a settimana nei bar e nei vicoli del paese valsabbino La tradizione si rinnova
I mascher a Bagolino avvolti dal buio della notte
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E tre. Tre «anticipi» di carnevale «perché si deve fare così». Di lunedì in giovedì, in deroga alla Quaresima, e con la quarta serata già in calendario per lunedì prossimo. «Quest’anno il carnevale arriva prima. C’è poco tempo. Qualche sera dovremo sdoppiarci», spiegano a Bagolino, dove l’aria carnevalesca è scandita a suon di basso, mandolino e chitarre nei bar del paese, con l’accortezza di non escluderne nessuno.

Gli interpreti sono i «sunadur» della Compagnia del ballerini che ogni lunedì e giovedì, appunto, ripropongono il «repertorio di sempre»: 24 suonate che scandiranno il ritmo dei balarì, star indiscussi che «usciranno» solo lunedì 12 e martedì 13 febbraio.

A far parlare di sé già in queste serate di anticipo di carnevale sono i chiassosi «mascher», figure popolari dal volto rugoso, che fanno risuonare i loro "sgalber" (tipiche calzature in legno) sui ciottoli delle vie lasciando dietro sé coriandoli, scherzi e versetti. È il tempo dell’omaggio alla festa più sentita, quella che mobilita tutti, grandi e piccoli: «Dopo le sante feste de Nadal, le santissime de Carneal», recita il detto ripetuto con il sorriso a don Paolo Morbio, il parroco, pure lui tra gli spettatori fissi dell’itinerario dei «sunadur» che non manca mai di fare visita ai testimoni di una tradizione antica.

Rappresentanti dei balarì a colloquio con don Paolo - © www.giornaledibrescia.it
Rappresentanti dei balarì a colloquio con don Paolo - © www.giornaledibrescia.it

Con il passare dei secoli le distanze tra Chiesa e festa popolare si sono affievolite e di molto. Anzi: da qualche decennio il primo ballo, quello all’alba del lunedì di carnevale, è per tradizione proprio dedicato al prevosto, che ricambia offrendo brodo di pollo in canonica per tutti. A dare il via alle danze a febbraio saranno i due «capi» compagnia, l’Antonio e il Giovita, che anche l’altra sera supervisionavano le «prove» dei sunadur.

C’è un calendario degli appuntamenti? Qual è l’itinerario? «Ce lo diciamo tra noi - la risposta - qui lo sappiamo tutti». Che equivale a dire: quelli che lo devono sapere lo sanno. Agli altri non deve interessare. Non è scortesia, va precisato, semmai cartina di tornasole di un rito che si rinnova per chi lo vive e lo pratica, perchè il carnevale a Bagolino non è per i «foresti», ma per i bagossi: chi viene da fuori è bene accetto, per carità, ma deve dimostrare di conoscere regole e ritmi e soprattutto abbia la cura di rispettare entrambi.

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