Valsabbia

Sindaco di Gavardo disperato: «Mascherine bloccate in dogana»

Davide Comaglio parla di situazione «complicata» ed è preoccupato che non si riesca a fermare il contagio
Una veduta aerea di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta aerea di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
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«È difficile contenere i contagi perché qui da noi trovare una mascherina o un dispositivo di protezione è impossibile. Tramite un imprenditore avevamo fatto arrivare mascherine dalla Cina ma da una decina di giorni sono bloccate in dogana e quelli che ci sono siamo costretti a centellinarle». Parla di situazione «complicata» ed è preoccupato che non si riesca a fermare la diffusione del coronavirus ma che semmai si moltiplichino i casi nelle famiglie dove c'è già un contagiato, Davide Comaglio, sindaco di Gavardo.

Il suo è una sorta di appello alle istituzioni in quanto nel Bresciano «siamo stati abbandonati» e chiede un aiuto per la «fornitura del materiale» per proteggersi e «non solo mascherine chirurgiche, ma anche almeno le FFP2» ritenute con un livello di sicurezza superiore.

Materiale che, a suo parere, «è doveroso fare a avere certamente agli operatori sanitari delle Rsa», ai medici di base del comune, ai volontari della protezione civile ma soprattutto alle famiglie. «Dobbiamo pensare a loro - dice -. Ci sono casi in cui hanno un positivo in casa o uno di loro è stato dimesso dall'ospedale e si deve negativizzare ancora. Nonostante ci sia l'isolamento e si viva in stanze separate, i familiari non hanno i presidi di protezione e quindi il rischio è che si ammalino anche loro» e che i casi si moltiplichino invece di diminuire.

 

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