Italia e Estero

Coronavirus, a che punto siamo con le mascherine?

Trecento imprese lombarde hanno proposto la riconversione delle loro produzioni: il Politecnico di Milano vaglia la fattibilità delle proposte
LA RICONVERSIONE PER IL COVID
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«In una settimana abbiamo messo i mattoni di una nuova filiera» per la fornitura di mascherine e dispositivi di protezione individuale: lo ha detto l'assessore all'Ambiente e Clima di regione Lombardia Raffaele Cattaneo in diretta facebook. In una settimana hanno risposto alla call della Regione 300 imprese, ma «non tutte sono in grado di fornire materiale idoneo». Per questo Regione Lombardia ha chiamato in aiuto il Politecnico di Milano che ha messo in piedi una task force di esperti per testare i vari materiali e garantire che le mascherine siano davvero protettive.

«Abbiamo ricevuto più di 50 campioni, stiamo lavorando continuamente» ha detto il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta. Tra le ditte i cui materiali hanno passato il test degli esperti, una ditta che fa pannolini, in grado di produrre 250mila mascherine al giorno. 

La costruzione della filiera lombarda di produzione di mascherine è partita lunedì, quando l'assessore Raffaele Cattaneo è stato incaricato di coordinare questo progetto, nato dal problema che questi prodotti oggi indispensabili arrivano soprattutto dall'estero, con le difficoltà di importazione che si sono registrate in questi giorni. Sul territorio - secondo quanto raccontato da Cattaneo - c'erano solo 2 o 3 imprese in grado di produrre i Dpi, che si sono messe subito a lavorare al massimo della loro capacità produttiva per produrre i dispositivi Ffp2, «utili soprattutto per gli operatori sanitari», la cui fornitura partirà già da lunedì con il marchio Regione Lombardia.

Visto che le imprese non erano sufficienti, è partita la «chiamata alle armi» cui hanno risposto 300 aziende. Non tutte però sono in grado di fornire materiale idoneo e sui banchi di prova del Politecnico, che ha messo in piedi una task force multidisciplinare di esperti per testare i vari prototipi, sono arrivati una cinquantina di campioni circa. Quelli più promettenti, per il rettore Ferruccio Resta, sono in tessuto non tessuto, stratificati e con una grammatura particolare.  

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