Valsabbia

Non è la prima volta: 12 anni fa uno scout di Como era morto in Val Dorizzo

Francesco Paganoni il 7 agosto 2011 scivolò in un torrente nella zona di Bagolino. Nel 1999 a Sondrio morirono tre ragazzine dell'Agesci
Le operazioni di soccorso di Francesco Paganoni nell'agosto 2011 - © www.giornaledibrescia.it
Le operazioni di soccorso di Francesco Paganoni nell'agosto 2011 - © www.giornaledibrescia.it
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Le coincidenze a volte possono essere davvero crudeli. La tragica scomparsa a Corteno Golgi della giovane comasca Chiara Rossetti è infatti legata da un filo invisibile a quello che, andando indietro nel tempo, risultava fino a ieri essere l’unico decesso di uno scout nel territorio bresciano.

Il 7 agosto 2011 a perdere la vita, scivolando nel greto di un torrente in Val Dorizzo nella zona di Bagolino dove si trovava con i suoi compagni, fu il 23enne Francesco Paganoni, anche lui come Chiara nato a Como e iscritto all’Agesci, nel suo caso nella sezione di Cantù. Francesco era un capo scout e morì durante un gioco nel torrente: scivolò, cadde battendo la testa e il suo corpo fu ripescato nel cuore della notte.

La pagina del Giornale di Brescia dell'8 agosto 2011
La pagina del Giornale di Brescia dell'8 agosto 2011

Allargando però lo sguardo oltre i confini provinciali sono diversi i decessi di scout avvenuti durante delle escursioni. Il 13 agosto 2021, caso più recente registrato in Italia, morì il 18enne Manuel Perez cadendo lungo la costa tra Portofino e Camogli in Liguria. 

Per rintracciare invece la tragedia più grave che il nostro Paese abbia mai registrato bisogna tornare indietro al 1999. Tre giovanissime scout veronesi, Martina Signorini di 12 anni e Anna Ciocchetta e Giulia Perlini di 13, vennero travolte nell’agosto di 24 anni dalla piena del torrente Febbraro mentre stavano dormendo su alcune palafitte in Val Chiavenna (Sondrio). La furia dell’acqua le trascinò via, facendole morire senza aria all’interno dei loro sacchi a pelo.

Purtroppo però l’elenco potrebbe continuare, si prenda per ulteriore esempio quello della 15enne Chiara Pappalardo che morì il 4 gennaio 2013 finendo con uno slittino in un burrone in Valbondione (Bergamo), perché la bellezza della vita all’aria aperta alcune volte si scontra con la durezza della natura. E si macchia di dolore.

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