Valsabbia

«La minoranza è morta»: bufera per i cartelli funebri

A Nuvolento ignoti hanno tappezzato il paese Bonzi e il suo team dai Carabinieri: «Procediamo con querela o esposto»
I cartelli funebri affissi nella notte  - © www.giornaledibrescia.it
I cartelli funebri affissi nella notte - © www.giornaledibrescia.it
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Che il clima politico in paese fosse ormai sul filo del panico, più di qualcuno lo aveva constatato (e anche conclamato) già da qualche mese. Ma nessuno, a Nuvolento, «aveva immaginato che si potesse arrivare a tanto». Con un risveglio tanto brusco e amaro non solo a campagna elettorale ma anche a elezioni ormai archiviate. Tanto brusco da portare, attorno alle 19, l’ex capogruppo di «Nuvolento civica» (che ha guidato l’opposizione in Municipio nei cinque anni che ci lasciamo alle spalle, scegliendo di non ricandidarsi il 26 maggio) e parte della sua squadra dritti alla caserma dei Carabinieri. Per capire come procedere verso chi, durante la notte tra mercoledì e giovedì, ha tappezzato il paese di cartelli funebri che recitavano così: «Dopo cinque anni di sofferenza è venuta a mancare la minoranza».

La vicenda. La formula di rito è rispettata alla virgola e, infatti, seguono nomi e cognomi. Non solo quelli del team che ha lavorato dal 2014 in Comune, ma anche di semplici cittadini, evidentemente identificati come «sostenitori», ma mai entrati nell’arena politica: Cristina Bazzoli, Roberto Bonzi, Elisa Padovani, Raffaella Bazzoli, Elena Mazzardi, Francesca Longhena, Doriano Bianchini, Angelo Pasini e Angelo Fusi. Al «compagno dott. Pierluigi Tornaboni», poi, è riservato «un particolare ringraziamento per le inutili ma amorevoli cure prestate. Per volontà della famiglia le esequie si sono svolte il 26 maggio».

Firmato «onoranze funebri La us del paes». Da tempo si parlava di «una comunità molto divisa e divisiva» e anche per questo, tra i banchi di minoranza, c’è stata difficoltà ad assemblare una compagine che potesse correre per le Amministrative. Al punto che in occasione del voto sono state presentate sì due liste, ma nella consapevolezza - dichiarata dallo stesso sindaco uscente e confermato per il bis, Giovanni Santini - che la seconda fosse una «lista civetta». Tradotto: una formazione dello stesso orientamento di quella in campo, schierata per non affrontare lo scoglio del quorum e scongiurare il commissariamento.

Le reazioni. Da qui, la decisione dei cittadini citati di riunirsi e, consultati i legali, di chiedere un «consulto» ai carabinieri. La volontà è «di procedere con una denuncia per diffamazione contro ignoti oppure con un esposto alla Prefettura - spiega Bonzi -, perché quelle affissioni mancano di rispetto anche per il significato che quei cartelli hanno: sono stati affissi anche accanto ai veri annunci funebri». Quali i prossimi passi? «A breve decideremo quale delle due strade intraprendere - prosegue l’ex consigliere -, ma andremo avanti perché è necessario fare capire che servono rispetto e serietà: accertare le responsabilità è un atto civico». A prendere le distanze è anche il sindaco Santini, che bolla i cartelli come «un gesto vile, dannoso e inutile. Questa affissione - scrive - voleva forse essere goliardica, ma è di pessimo gusto, inutilmente aggressiva. La dignità di ogni persona è sempre superiore a qualsiasi idea e non deve mai essere scalfita».

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