Valsabbia

Il richiamo dei monti tra bar da aprire e capre da allevare

Le valli bresciane si spopolano, ma c'è chi prova a invertire la tendenza cambiando stile di vita
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Per quanti percorrono la Valle Sabbia in direzione di Bagolino, Lavenone rappresenta l’ultimo centro abitato che si attraversa prima di arrivare alla conca del lago d’Idro. La strada provinciale del Caffaro lo supera costretta a restringersi nel passaggio tra gli edifici. 

Transita a pochi metri dalla chiesa parrocchiale e dal municipio, e ritrova slancio nel lungo rettilineo che ha inizio in corrispondenza di una delle ultime case del paese, sulla quale è conservato un affresco di epoca fascista.

Sul lato opposto a questa c’è il bivio che riporta le indicazioni per la località di Vaiale, i paesi di Presegno (980 metri sul livello del mare) e Bisenzio (1.060 metri). Spazi silenziosi e dal fascino antico, che rivelano al visitatore attento paesaggi che meritano di essere conosciuti.

A dispetto delle ridotte presenze fisse, nessun residente a Bisenzio e una decina a Presegno, l’ingresso nei paesi comunica vivacità. Un respiro che si coglie nell’apertura di nuove strutture ricettive, nell’impegno per il posizionamento di elementi di abbellimento in materiale naturale, locandine che promuovono concerti, spettacoli, escursioni guidate. 

Eventi in gran parte coordinati dall’associazione Amici di Presegno e Bisenzio, alla quale apportano un contributo decisivo alcuni «nuovi montanari». Rientrano in questa definizione le persone che tornano ad insediarsi stabilmente in quota, a riabitare i paesi di montagna, delle quali ci sono esempi significativi anche nella provincia di Brescia. Le storie di Claudia, Laura e Massimo hanno preso forma a Presegno.

Claudia Zorzi è tornata ad abitare nel suo paese natio dopo anni trascorsi nella bassa Valle Sabbia, e ha deciso di riaprire il bar che da tempo non aveva più un gestore. Il circolo Aquaciàra si affaccia sulla piazza di Presegno, coniuga con gusto la struttura architettonica tradizionale ai moderni arredi dell’interno, e si è affermato come punto di riferimento per i residenti e per quanti salgono nel fine settimana.

Anche quella di Massimo Braghini e Laura Zanetti è la storia di un tragitto generalmente percorso al contrario, in risalita dalla città verso una montagna dove risiedere stabilmente. Lui odontotecnico, lei ostetrica, hanno un lavoro fisso a Brescia, e condividono da lungo tempo una passione per la bicicletta. 

«Non mi piace il turismo vissuto come missione automobilistica» racconta Massimo, che ha percorso con Laura viaggi su due ruote in tutta Europa, dando concretezza ai concetti di mobilità sostenibile e di turismo responsabile.

Quattro anni fa i due decidono di cogliere un suggerimento e risalgono per la prima volta pedalando la valle del- l’Abbioccolo. «Ci siamo innamorati subito di questo posto - dice Laura -, dei suoi ritmi di vita così diversi, e per alcuni mesi siamo ritornati in bicicletta tutti i fine settimana». Fino a maturare la decisione di acquistare una casa. L’amore per il paese diventa progetto di vita. Laura concentra il lavoro su tre giornate e mezza per trascorrere continuativamente a Presegno il resto della settimana, mentre Massimo spera di poter dare al più presto concretezza a una possibilità di telelavoro per non doversi più spostare da qui.

«Si continua a sostenere lo sci alpino, ma non la permanenza degli uomini nei piccoli borghi» afferma lui con amarezza. «A pochi chilometri da qui, nel Trentino autonomo, si accede con facilità a finanziamenti per l’acquisto di mezzi e attrezzature per lavorare in montagna, ma altrove è tutto più complesso». 

Massimo e Laura coltivano il sogno di poter avviare a Presegno un piccolo allevamento di capre, perché «la montagna non è un enorme parco giochi dove fare correre gli sci su una pista come molti pensano».

Ci congediamo con l’auspicio sincero che questo progetto possa concretizzarsi. I formaggi prodotti saranno il veicolo più efficace per mostrare un altro volto della montagna. L’esperienza di un sapore intenso, e non solo per il palato. 

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