Valsabbia

Il Dna conferma: il cranio trovato a Caino è di Iuschra

Il profilo genetico estratto da un molare combacia con quello della mamma e del papà della dodicenne
I genitori di Iuschra - Foto © www.giornaledibrescia.it
I genitori di Iuschra - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’esame del Dna conferma: il cranio trovato nel bosco di Caino il 4 ottobre scorso è quello della piccola Iuschra Gazi.

Il professor Andrea Verzeletti ha messo a confronto il profilo genetico estratto da uno dei due molari rimasto incastonato nella mascella con quello prelevato dal padre e dalla madre della dodicenne che svanì nel nulla nel pomeriggio del 19 luglio di due anni fa, mentre era in gita con la Fobap sull’Altopiano di Cariadeghe, ed ha scritto la parola fine sulla dolorosissima vicenda.

Il risultato è chiaro e incontrovertibile. Il ritrovamento del cranio e la conferma che sia quello della ragazzina di origini bengalesi affetta da autismo, che quella mattina fuggì al controllo degli operatori ai quali era affidata, infilandosi nell’insidiosa vegetazione dell’altopiano serlese, mette il silenziatore (probabilmente una volta per tutte) alla ridda di ipotesi che sul suo destino si sono inseguite per tutti questi mesi. A partire da quella del rapimento.

In assenza di altri reperti ossei gli esperti della medicina legale non possono dire come Iuschra Gazi sia morta. Ma le coordinate alle quali il cranio è stato ritrovato da alcuni cacciatori - ai piedi dell’orrido che dall’Altopiano di Cariadeghe si affaccia proprio sulla valle del Garza - non fanno altro che accreditare la ricostruzione dei sostituti procuratori Antonio Bassolino e Donato Greco. La dodicenne - per i pm - non è sopravvissuta alla sua fuga, ai trabocchetti che quell’infido bosco nasconde, alla violenza del temporale che quella notte investì Serle ed i suoi monti.

Un epilogo - per l’accusa - che poteva essere evitato e che ha avuto un prezzo: quello pagato dalla responsabile Fobap patteggiando una pena a 8 mesi per omicidio colposo e quello versato dall’associazione alla famiglia dalla ragazzina.

Mdliton Gazi e sua moglie Sonia, il papà e la mamma di Iuschra, nel pomeriggio di ieri sono stati convocati in procura. Il compito di comunicare loro la notizia è toccato al titolare del fascicolo. Il sostituto procuratore Antonio Bassolino ha contestualmente firmato il nulla osta alla celebrazione del funerale della bambina, chiudendo una volta per tutte il doloroso capitolo.

Stando a fonti investigative sono da escludere ulteriori ricerche nella vegetazione che poco meno di un mese fa ha restituito quanto cercato inutilmente da decine e decine di soccorritori nell’interminabile estate del 2018. Il ritrovamento di altri resti, eventuale e tutt’altro che scontato, non pare destinato ad aggiungere o a togliere nulla alla terribile fine della piccola Iuschra e nemmeno a dare risposta ai perché che non danno tregua alla sua mamma e al suo papà. 

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