Valsabbia

Femminicidio di Agnosine, il marito ripeteva: «L'ho uccisa, ho dovuto farlo»

Seconda udienza del processo a carico di Paolo Vecchia per l'omicidio della moglie dalla quale si stava separando, Giuseppina Di Luca
Carabinieri ad Agnosine, teatro dell'omicidio di Giuseppina Di Luca (nel riquadro) - © www.giornaledibrescia.it
Carabinieri ad Agnosine, teatro dell'omicidio di Giuseppina Di Luca (nel riquadro) - © www.giornaledibrescia.it
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«Ripeteva: “l’ho uccisa, l’ho uccisa. L’ho accoltellata. Ho dovuto farlo”». Sono le parole pronunciate ai carabinieri da Paolo Vecchia la mattina del 13 settembre 2021 dopo aver ucciso la moglie dalla quale si stava separando, Giuseppina Di Luca, accoltellata a morte sulle scale della palazzina ad Agnosine dove la donna si era trasferita in attesa di ultimare le pratiche per la separazione.

Le parole di Vecchia sono state ripetute in aula dai carabinieri durante la seconda udienza del processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Brescia. «Vecchia si era spontaneamente presentato in caserma dopo l’omicidio, era scosso e piangeva. Anche alle figlie che lo avevano voluto vedere disse "ho dovuto uccidere mamma”» ha riferito il carabiniere che ha testimoniato.

L’imputato è presente in aula e al momento della ricostruzione da parte degli inquirenti intervenuti il giorno dell’omicidio ha abbassato la testa.

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