Valsabbia

Casa di riposo di Gavardo, arriva lo stop all'ampliamento

Sarebbe costato 11 milioni. La decisione è stata presa dal nuovo cda: «Ci sono aspetti da approfondire»
Uno scorcio della casa di riposo di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio della casa di riposo di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
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Stop all’ampliamento della casa di riposo. Il rinvio dell’opera era peraltro nell’aria, dopo le polemiche che nei mesi scorsi avevano accompagnato la presentazione del progetto e dopo che il commissario prefettizio, Anna Pavone, aveva deciso di revocare il cda in carica della fondazione La Memoria per insediarne uno completamente rinnovato.

Ed è stato proprio il nuovo consiglio, presieduto da Michele Bortolotti, a mettere in stand by l’ampliamento. «Lo abbiamo fatto - spiegano gli attuali amministratori - a seguito di un attento esame della documentazione. Riteniamo indispensabile che si approfondiscano sia gli aspetti tecnici sia quelli economici e sociali, vista la complessità e l’onerosità dell’intervento ipotizzato, del valore di circa 11 milioni di euro, e per il quale non risulta agli atti alcun piano di sostenibilità finanziaria».

Si può dunque ragionevolmente immaginare che una decisione definitiva in proposito verrà demandata al futuro cda, di nomina del sindaco che i gavardesi sceglieranno a primavera. Cambiamenti. Intanto, Bortolotti e la sua squadra (composta dal vice Gianbattista Tonni, da Gabriele Avanzi, Alfredo Bonomi e Ilario Romano) hanno assunto, in questo primo mese di attività, altre significative decisioni.

A cominciare dalla delibera di voltura del servizio di assistenza domiciliare, che risultava in capo al consorzio Rsa, società costituita nel 2015 con altre case di riposo della zona e il cui amministratore unico era l’ex presidente della fondazione La Memoria, Massimo Zanella. «Dopo il ritiro, nel 2017, degli altri soci, la nostra fondazione era rimasta ormai l’ultimo componente del consorzio - ricordano i consiglieri del nuovo cda -. Abbiamo pertanto formalizzato l’atto di voltura, pianificando anche la messa in liquidazione della società, non più rispondente alle finalità iniziali».

E ancora, gli attuali membri del consiglio di amministrazione hanno predisposto una radicale revisione dell’organizzazione sanitaria della struttura. Aria nuova pure nella gestione delle risorse finanziarie, attraverso il ricorso a tipologie di investimenti che garantiscano in avvenire, in modo vincolante, il mantenimento del capitale.

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