Valcamonica

Ponte tibetano: Paspardo esulta, in Val Grande è polemica

I due progetti simili hanno registrato reazioni opposte: a Vezza è nato un apposito comitato
Ecco come sarà il ponte tibetano di Paspardo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ecco come sarà il ponte tibetano di Paspardo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un’unica vallata, due ponti tibetani da realizzare. Strutture che, a quanto pare, sono state accolte in due modi alquanto diversi. Se a Paspardo la struttura sospesa nel vuoto, che collegherà Paspardo e Cimbergo, è attesa e sognata da molti, in alta Valcamonica, a Vezza d’Oglio, il ponte tibetano della Val Grande ha scatenato un vespaio e la nascita del gruppo «Vezza Sostenibile», formazione spontanea di residenti e turisti «con a cuore il futuro del proprio paese», che punta ad alimentare dibattito sul tema.

A Paspardo

La prima infrastruttura è decisamente più avanti: il sindaco paspardese Fabio De Pedro, che l’ha pensata per primo, sta aspettando di ricevere dall’ingegnere incaricato le tavole del progetto definitivo, per aprire la fase autorizzativa da parte degli enti preposti. Ci sarebbe anche un primo assenso di massima, per il finanziamento, da parte della Regione, per un’opera che dovrebbe valere poco più di un milione di euro. «Sì, fortunatamente siamo a buon punto - afferma il primo cittadino -. L’ingegnere sta ultimando le tavole e poi andremo in autorizzazione. Siamo in una fase di attesa, ma il prossimo anno tutto potrebbe concretizzarsi».

A Vezza d'Oglio

A Vezza d’Oglio, invece, l’idea dell’Amministrazione del sindaco Diego Occhi, uscita qualche mese fa, di costruire un tibetano nell’area della Val Grande - non si sa ancora esattamente dove, perché l’ipotesi iniziale di collocarlo all’imbocco della vallata parrebbe tramontata e si starebbe valutando il posizionamento migliore tramite uno studio di fattibilità - non raccoglie il favore di un gruppo di residenti e turisti. Il gruppo «Vezza Sostenibile», lo scorso agosto, ha somministrato un sondaggio che ha incassato 900 compilazioni, grazie «all’impronta imparziale, alle questioni poste a viso aperto e al grande interesse al tema». L’azione del gruppo è stata organizzata «per fare informazione e contestualmente raccogliere i pareri di chiunque, pro, neutro o contro che sia, il più liberamente possibile, senza volersi addentrare in logiche politiche». È stata lanciata anche l’idea di proporre un referendum, ma è ancora tutta da verificare.

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