Valcamonica

Per riparare i danni di Niardo servono almeno 11 milioni di euro

Sei milioni sono già stati stanziati, ma si tratta di cifra che non tiene ancora conto dei danni ai privati. Ne restano 5 da trovare
NIARDO, LA CONTA DEI DANNI
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Dopo l’emergenza, il ripristino. Per lenire le ferite di Niardo sono servite tante braccia volenterose, tanta volontà e grinta. Ma, si sa, alla base di tutto ci sono i fondi: senza soldi è impossibile attivare la macchina della ricostruzione.

Lo sa bene Regione Lombardia che, da subito, ha stanziato un milione di euro per cinque azioni di pronto intervento, già messe in campo. Ma fin qui si gestiscono solo le prime necessità. Ieri la Giunta regionale ha compiuto un nuovo passo: a sei giorni dall’alluvione che ha colpito il territorio niardese, con l’esondazione dei torrenti Re e Cobello, ha stanziato altri cinque milioni. I fondi serviranno per finanziare interventi urgenti e prioritari sui due corsi d’acqua, per mitigare il rischio di nuove frane e valanghe e per la tutela della pubblica incolumità, minacciata fortemente dagli eventi della notte tra mercoledì 27 e giovedì 28 luglio.

Mezzi nelle strade colpite dall'alluvione di Niardo - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Mezzi nelle strade colpite dall'alluvione di Niardo - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it

Dopo una prima ricognizione degli innumerevoli danni, il Comune di Niardo ha inviato in Regione due diverse schede, chiamate in gergo tecnico Rasda, ciascuna da cinque milioni, da destinare alla sistemazione dei torrenti e, gli altri cinque, per le infrastrutture. La prima consistente fetta è già stata stanziata. In tutto, quindi, escludendo i danni ai privati, si tratta di undici milioni di necessità iniziali (un milione già stanziato e impiegato per il pronto intervento, cinque per i torrenti, con l’assegno in arrivo, e altri cinque da trovare).

«In questo modo confermiamo la dovuta attenzione verso le popolazioni vittime di un evento calamitoso eccezionale - ha commentato il governatore Attilio Fontana -. Fin dalle prime ore ci siamo attivati con gli uomini della nostra protezione civile per affrontare l'emergenza». Gli ha fatto eco l'assessore regionale Pietro Foroni, che ha sottolineato come «il persistere delle condizioni di rischio ha reso necessario, dopo la richiesta di stato d’emergenza inoltrata al Governo dal presidente, un ulteriore intervento immediato e concreto da parte dell’istituzione regionale, per salvaguardare la sicurezza della popolazione. Ancora una volta ringrazio i volontari di protezione civile per l'impegno e la professionalità messa in campo».

Le frecce per l'ingresso a Niardo - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Le frecce per l'ingresso a Niardo - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it

Il primo cittadino di Niardo Carlo Sacristani, visibilmente provato, ha ringraziato tutti «per la vicinanza mostrata in questi giorni: ai sindaci che mi stanno vicini, a Bonomelli che mi chiama sempre per chiedere se serve qualcosa, ai volontari da tutta la provincia, all’assessore Caparini e a tutta la Regione e alle tantissime persone che ci sono state vicine e si sono prodigate in ogni modo». In questi giorni si sta via via, come un video rallentatore, facendo più chiara la dinamica di quei momenti velocissimi e drammatici:«Le opere realizzate post alluvione del 1987 hanno tenuto - chiarisce il sindaco - , ma ora dobbiamo intervenire a valle, per evitare che i torrenti arrivino ad abitazioni e attività commerciali, risolvendo le interferenze nella parte a valle: il canale Edison, la ferrovia e la ex statale».

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