LA VICENDA
Omicidio Ziliani, Mirto Milani e quelle lettere inviate al compagno di cella

La Corte d'Assise durante la prima udienza del processo per l'omicidio Ziliani - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Nella prossima udienza del 24 novembre il testimone più importante sarà lui. L’ex compagno di cella a Canton Mombello di Mirto Milani che aveva raccolto le confessioni del giovane e le aveva riferite agli inquirenti. Incastrando di fatti il trio criminale che una volta letto gli atti alla chiusura delle indagini non aveva potuto fare altro che vuotare il sacco anche con gli inquirenti. «Non ho ottenuto uno sconto di pena, non la liberazione anticipata. Nulla. L’ho fatto per una questione etica, perché quello che hanno commesso è mostruoso» raccontò in estate in esclusiva al nostro giornale.
Lui era detenuto per reati fiscali e con Mirto era riuscito a costruire un rapporto di fiducia. «In carcere ho imparato una regola non scritta: se devi condividere lo spazio con un’altra persona, di questa persona devi sapere perché è dentro
L'omicidio di Laura Ziliani
Fino a prima di scoprire tutto Mirto scriveva dal carcere all’ex compagno di cella nel frattempo uscito. In una lettera di marzo attaccava i giornalisti: «Purtoppo a loro interessano solo dolore, terrore e morte perché fanno notizia, per questo non gli importa di immergere le persone nel torbido pur di vendere le loro squallide menzogne». Poi raccontava: «Nell’ultimo periodo sono un po’ scivolato nella depressione. Mi ha dato molta forza una lettera formato libricino che mi ha scritto mia sorella a cui ha allegato anche alcuni bellissimi lavoretti fatti dai suoi alunni».
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