Valcamonica

Maltempo, Sonico e Paspardo attendono l’intervento della Regione

Nuove piogge hanno fermato i lavori di messa in sicurezza. Il sindaco De Pedro: «Siamo in ansia»
SONICO E PASPARDO, SI SPERA NEL METEO
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È tornato a piovere sulle cicatrici della Valcamonica. Stoppando i lavori di messa in sicurezza e aumentando un po’ le preoccupazioni. La situazione, nei due fronti sotto osservazione, pare stabile, sia a Paspardo sia a Sonico.

L’acqua

La pioggia caduta a intermittenza per tutta la giornata di ieri ha impedito l’avvio a Paspardo delle opere per deviare la sorgente e riportarla a scorrere in modo corretto, evitando che l’acqua continui a riversarsi sulla strada provinciale. Carreggiata che è chiusa da venerdì e così sarà ancora a lungo. La «buona» notizia è che l’acqua è tornata a sgorgare nei rubinetti. Non è potabile, perché proviene da vasche dell’acquedotto provvisorie, ma per gli usi igienici è utilizzabile.

Per quanto riguarda la viabilità della zona, invece, una buona notizia: oggi a Lozio è stata riaperta la Sp 92.

I fondi

A impensierire è il fatto che la Regione non sia ancora riuscita a salire in paese per verificare la situazione e, soprattutto, per stanziare le risorse utili al pronto intervento e a mettere in moto la macchina dei lavori. I tecnici dell’Utr (Ufficio territoriale regionale) dovrebbero arrivare nella giornata di domani.

«Qui la situazione è stabile - spiega il sindaco Fabio De Pedro -, la Regione ha chiesto di incontrarci giovedì, quindi per il pronto intervento siamo ancora in ansia. Un’impresa ha iniziato a deviare l’acqua per poter poi intervenire sulla strada in sicurezza, ma è di nuovo piovuto e tutto si è fermato». Nel frattempo, per quanto possibile, sono in corso i lavori anche sulle vasche dell’acquedotto, che sono state svuotate, «in modo da evitare che i detriti entrino nella rete e possano danneggiare gli elettrodomestici».

Monitoraggio

A Sonico il sindaco Gian Battista Pasquini ha confermato il monitoraggio visivo e strumentale sul sito della Val Rabbia-frana di Pal attraverso la Protezione civile, che ventiquattro ore su ventiquattro osserva il corso d’acqua e le sue mutazioni.

Anche ieri alle 12.30 si è tenuta una riunione online con tutti gli enti coinvolti - Comune, Comunità montana, Provincia, Regione, Arpa e Prefettura - per continuare a seguire gli eventi e conoscere i movimenti del versante, comunicati dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in base alle rilevazioni del sistema di monitoraggio posato sulla frana di Pal. Ieri mattina sono saliti in quota tre geologi della Regione, che hanno rilevato la frattura e osservato il movimento.

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