Valcamonica

Fucilate dal vicino col Covid: «Ho visto la morte in faccia»

Il racconto di uno dei quattro giovani aggrediti a Breno da un 55enne armato di fucile, ora in carcere con l'accusa di tentato omicidio
Un fucile
Un fucile
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«Sabato sera ho visto la morte in faccia, ho visto la faccia di un pazzo che voleva uccidere quattro ragazzi che stavano festeggiano e volevano fare una grigliata».

A parlare è Francesco, uno dei quattro ragazzi che sabato pomeriggio a Degna, località tra Breno e Bazena, sono stati aggrediti dal 55enne vicino di casa positivo al Covid.

L’uomo era in quarantena da due giorni insieme alla moglie al figlio e nel tardo pomeriggio di sabato si è avvicinato alla casa presa in affitto dai ragazzi per chiedere loro droga. Ottiene in cambio una birra, perché di droga non ce n’è, e quando cerca di partecipare alla grigliata i quattro lo allontanano, perché sanno che è positivo al Covid.

L’uomo a quel punto perde la testa, si allontana e poi torna imbracciando un fucile. «Quando sono partiti i primi colpi mi è salita una scarica di adrenalina - racconta Francesco - ho cercato di rimanere lucido e ho capito che per salvarci potevamo solo scappare».

L’uomo comincia a sparare, quando finisce le munizioni i quattro guadagnano la via di fuga. Quando tornano alla cascina trovano i carabinieri, che qualche ora più tardi individuano il 55enne a Calcinato, vicino alla casa della sorella, e lo conducono in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi.

«Ci è andata bene, sicuramente - dice Francesco -. Poteva andare molto peggio: ho temuto per la mia vita e per quella dei miei amici».

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