Valcamonica

Andrea racconta le incisioni rupestri con la lingua dei segni

L’undicenne sordo è stato scelto per la nuova campagna di comunicazione visiva ideata dalla Comunità montana
Andrea Forloni
Andrea Forloni
AA

Andrea Forloni è un ragazzino sordo di undici anni che vive in Valcamonica: è il protagonista di «Andrea nella Valle dei segni», la nuova campagna di comunicazione visiva ideata dalla Comunità montana-Distretto culturale col Gruppo di coordinamento sito Unesco. Si tratta di otto puntate, della durata di due minuti l’una, per promuovere le bellezze e il patrimonio camuno all’esterno e invitare chi non li conosce a visitarli dal vero. La narrazione gioca sulla spontaneità di un ragazzo che grazie alla propria vivacità e simpatia sa esprimere i valori e la passione per il territorio di una generazione di giovani come lui.

Nelle prime due puntate, che saranno trasmesse anche su Sky Arte, l’undicenne illustra, in modo chiaro e semplice, le incisioni e le chiese con l’arte sacra, poi castelli, street art, romanità, cicli pittorici e Riserva della biosfera.

L’idea è del regista camuno Davide Bassanesi, che l’ha concepita durante il lockdown, con l’assistenza tecnica di Silvano Richini e le illustrazioni di Nicola Ballarini. Il progetto è cucito su misura sulla figura di Andrea e sulla sua personalità «solare e briosa, con una naturale inclinazione alla comunicazione». Attorno a lui si è costruita la narrazione a episodi, mettendo in relazione ambito culturale, ambiente e biodiversità della Valle.

I video sono raccontati attraverso la lingua dei segni, che diviene un linguaggio di narrazione vero e proprio: «Non è solo un’operazione di marketing - spiega l’assessore Attilio Cristini -, ma vuole porre al centro la disabilità quale punto di forza per creare nuove forme di comunicazione che riacquistino importanza dal punto di vista sociale».

Il progetto è stato presentato al Palazzo della cultura: «Sono contentissimo d’essere qui - ha detto Andrea-, il video mi emoziona e anche registrarlo è stato bello. Vorrei continuare, perché mi diverto e scopro tante cose che non conosco». Ha poi un sogno: lavorare nella comunicazione e diventare traduttore Lis per il Festival di Sanremo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia