Enigma e i suoi segreti: come funziona la macchina crittografica
È degli anni Quaranta ed è stata utilizzata sulla Linea gotica durante la seconda guerra mondiale: si tratta della celebre macchina Enigma che i tedeschi usavano al fronte per trasmettere messaggi cifrati e criptare le loro comunicazioni radio.
Il collezionista bresciano Mauro Fattori ha acquistato un esemplare originale trent’anni fa da un appassionato di Trento e l’ha portata in Università Cattolica, ieri, nella sede di Mompiano, per una conferenza nell’ambito della Settimana della Scienza organizzata dall’ateneo che si concluderà lunedì 27 ottobre e che è dedicata alla crittografia.
Come funziona Enigma
Il professor Marco Pellegrini, ha svelato i meccanismi matematici che si celavano dietro Enigma. «Tra collezionisti ci frequentiamo e ho corteggiato il mio collega trentino più di una fidanzata. Il mattino dopo aver saputo che la vendeva ero già da lui», racconta Fattori, che a Desenzano possiede un capannone in cui raccoglie tutti i cimeli della comunicazione militare come radio e telescriventi.
La storia di Enigma è legata a doppio filo a quella di Alan Turing, genio della matematica e crittografo considerato il padre dell’informatica e del computer. Fu proprio Turing a decifrare i codici alla base di Enigma, giocando così un ruolo fondamentale nelle strategie degli Alleati contro la Germania. «A prima vista sembra una vecchia macchina da scrivere, ma presenta, oltre ai tasti delle lettere, anche una serie di spie luminose e, in alto, alcuni rotori posti all’inizio della composizione del messaggio che, continuando a cambiare posizione a ogni pressione dei tasti, mutano il cifrario della codifica», spiega Alessandro Musesti, professore ordinario di Fisica Matematica alla Facoltà di Scienze Matematiche della Cattolica.
La Bomba di Turing
Dei matematici polacchi furono i primi a tradurne i codici, ma fu poi Turing, con la sua squadra a inventare la Bomba, una macchina, antesignana del computer, in grado di tradurre il linguaggio di Enigma. «All’interno ha dei circuiti elettrici e ogni volta che si schiaccia un tasto si illumina una lettera. Ciascuna va a costituire un messaggio segreto – aggiunge Maurizio Paolini, preside della Facoltà di Scienze Matematiche –. Chi lo riceve lo decodifica nello stesso modo».
In Italia non ne sono rimasti molti esemplari perché i tedeschi avevano l’ordine di distruggere Enigma dopo averla utilizzata per non correre il rischio che i loro segreti cadessero nelle mani dei nemici.
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