Cultura

Un concerto per l’indimenticato presidente Gianni De Giuli

Storica guida dell’Ana camuna, scomparve dieci anni fa. Note d'eccellenza a Breno per lui e per la moglie
Gianni De Giuli e la moglie Virginia nel ricordo della figlia Ines
Gianni De Giuli e la moglie Virginia nel ricordo della figlia Ines
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La musica, quella di qualità, ha grandi poteri: può distrarre, distendere o ancora dare energia. In questo caso, la musica dell’Orchestra da camera di Mantova servirà per ricordare, per fare memoria di una persona incisa nel granito della storia alpina della Vallecamonica. A dieci anni dalla scomparsa di Gianni De Giuli, storico e indimenticato presidente della sezione Ana camuna, e della moglie Virginia Nobili, la figlia Ines ha deciso di offrire alla Valle un concerto dell’ensemble mantovana diretta dal maestro Carlo Fabiano.

L’appuntamento è per sabato alle 21 al Teatro delle Ali di Breno, con ingresso su invito. Ines, che in tutti questi anni non ha mai smesso di pensare ai genitori, ricordandoli in ogni occasione, ha chiesto aiuto all’amico Ugo Calzoni, ex manager, per l’organizzazione del concerto. Concerto che avrà la voce narrante di Luciano Bertoli e solisti al clarinetto Aljaz Begus e al violoncello Stefano Guarino, con musiche dei più grandi compositori, tra cui Bach e Mozart. Il personaggio.

Gianni De Giuli ha «deposto lo zaino» il 27 dicembre 2011, a 84 anni, Virginia lo ha raggiunto il 17 gennaio 2012. Per oltre 34 anni, dal 1970 al 2004, è stato guida carismatica delle penne nere della Valle, contribuendo in prima persona all’arrivo in Adamello di Papa Giovanni Paolo II nel luglio 1988. Proprio del Pellegrinaggio è stato uno dei più strenui sostenitori. È stato anche vicepresidente dell’Ana nazionale e a lui gli alpini camuni hanno intitolato il museo a cielo aperto del Montozzo.

«Amo moltissimo Breno e ne sento nostalgia - ha dichiarato ieri Ines presentando l’evento - e vorrei tornarci, dopo tanti anni a Brescia. Ho avuto l’idea per ricordare papà e mamma e sono stata supportata in tutto da Ugo Calzoni: è un atto d’amore verso i miei genitori, entrambi amanti della musica classica». «Portiamo in Valle il meglio - aggiunge Calzoni - e lo facciamo a Breno perché può ospitare manifestazioni d’eccellenza come questa, ordita per fare memoria». Nel pomeriggio di sabato gli studenti del conservatorio e del liceo musicale potranno assistere alle prove.

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