Cultura

Sanremo 2019, i ragazzi lo ascoltano in streaming

Secondo un sondaggio di Skuola.net oltre 7 adolescenti su 10 si affidano infatti principalmente a smartphone (70%) e tablet (3%)
Santamaria e i conduttori nella prima serata omaggiano il quartetto Cetra - Foto Ansa
Santamaria e i conduttori nella prima serata omaggiano il quartetto Cetra - Foto Ansa
AA

I giovani d'oggi ascoltano la musica quasi solo «in mobilità», utilizzando gli strumenti che hanno tra le mani per gran parte della giornata e così faranno anche per il Festival di Sanremo. Secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net - su 6.500 ragazzi tra gli 11 e i 20 anni - oltre 7 adolescenti su 10 si affidano infatti principalmente a smartphone (70%) e tablet (3%).

L'occasione dell'indagine è stata la nuova tappa di 'Una vita da social', la campagna itinerante della Polizia di Stato che vuole sensibilizzare le nuove generazione contro i rischi di Internet, che ha fatto sosta a Sanremo proprio nei giorni del Festival 2019. Lo studio dunque evidenzia come sia l'era dello streaming: lo sfruttano 8 giovani su 10. Addio ai canali tradizionali: l'autoradio è confinata al 4%, il classico impianto stereo al 3%, non pervenuta la televisione (1%).

Al tramonto addirittura il lettore mp3 (3%) che, almeno tra i giovanissimi, sembra aver già fatto il suo tempo. All'onda anomala resiste solo il computer (9%). Siamo di fronte al dominio del digitale, non c'è dubbio. Inoltre, la maggior parte dei ragazzi, quando vuole sentire un brano, non perde tempo a scaricarlo dalla Rete (è rimasto a farlo il 9%). Ancora di meno sono quelli che l'acquistano sugli store online (3%). Tanto c'è lo streaming.

A sfruttare i vari servizi a disposizione sono più di 8 giovani su 10: il 47%, quasi la metà, preferisce concentrarsi sulla musica e usa piattaforme come Spotify e similari; il 34%, invece, opta per i videoclip collegandosi soprattutto a Youtube. App musicali: nella metà dei casi si usa la versione free Streaming che però, quasi sempre, è votato al risparmio.

Visto che il 43% dice di usare esclusivamente le versioni free delle diverse App e un altro 18% divide la spesa dell'abbonamento con amici e parenti, sottoscrivendo profili ad accesso multiplo. Il 5%, invece, ha l'accesso alla versione a pagamento compresa nell'offerta del suo gestore telefonico. Alla fine meno di 1 su 5 - il 18% - paga il servizio da solo. Mentre c'è addirittura chi (16%) sconfina nell'illegalità e si procura codici d'accesso e versioni 'piratà delle App.

Solamente il 40% dei ragazzi pensa che al giorno d'oggi ancora convenga comprare la musica: il 32% lo ritiene fondamentale per sostenere le case discografiche e gli artisti, l'8% per un senso di legalità. E gli altri? Il 53% non vede il motivo di spendere soldi per la musica quando ci sono tanti modi per ascoltarla gratis, il 7% crede che attorno all'industria discografica girino già

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia