Coma_Cose: «Nostralgia dei concerti. Anche da spettatori»

Fausto Lama è sul tetto-terrazza, in attesa, mentre California si trova al volante, pure lei in attesa (di raggiungerlo); l’incontro è di quelli da fuoco e fiamme, nel vero senso della parola, perché un accendino libera le lettere dardeggianti di «Nostralgia». È iniziata con un mini video, ieri a mezzogiorno, inevitabilmente su Zoom, la conferenza stampa dei Coma_Cose - il duo di Gavardo, lui, e Pordenone, lei - per presentare il nuovo album della coppia «nella vita e nella musica»: uscirà domani, pubblicato da Asian Fake/Sony Music.
Il titolo è una sorta di neologismo che sta per «nostra nostalgia», e - ha spiegato California-Francesca (Mesiano) - «racchiude tutto il senso del disco, un concept album concentrato, visto che le canzoni sono soltanto sei, più l’appendice "Outro": nato da uno stato di necessità narrativa, con un risultato che definirei vintage, racconta le nostre storie prima che ci conoscessimo, un’analisi del passato con gli occhi del presente».
«È un disco un po’ sospeso, forse anche in quanto nato in un periodo di sospensione - le ha fatto eco Fausto Lama-Zanardelli -. Affronta le tematiche del crescere, il passaggio dall’età giovanile a quella adulta, e ogni brano rappresenta un piccolo viaggio a sé stante». Dopo l’esordio stimolati dal «bravo addetto stampa» (della Goigest) Lorenzo Luporini - un giovane che di concept album ne ha masticati tanti, essendo il nipote di Giorgio Gaber -, i Coma_Cose hanno risposto alle domande dei giornalisti, intervenuti in numero davvero significativo: i partecipanti alla videoconferenza hanno superato quota 120. E, a proposito di cifre, il clip di «Fiamme negli occhi», il pezzo presentato al 71° Festival di Sanremo (diventato disco d’oro in tre settimane) sta avvicinandosi a lunghe falcate ai sei milioni di visualizzazioni su YouTube, mentre dopo la settimana in Riviera i profili social del duo sono più che raddoppiati: 230.000 follower su Instagram, quasi 60.000 su Facebook.
Impossibile dare conto di tutte le domande e le risposte, bisognerà accontentarsi di una si spera significativa selezione. E va dato atto a California e Fausto di non essersi tirati indietro nemmeno quando dalla musica si è passati - spesso e volentieri - al privato. Ecco allora Francesca illustrare i loro equilibri caratteriali: «Siamo molto diversi, io sono impulsiva, una specie di kamikaze, mentre lui è riflessivo e pragmatico. Premesso che non ci troviamo mai d’accordo su niente, abbiamo comunque smussato i nostri angoli». E il «saggio» (definizione sempre di California) Fausto ha rincarato la dose: «Lei è esplosiva».
Inevitabile che a tenere banco sia stata - in svariati sensi e salse - la partecipazione a Sanremo: «I fan non l’hanno vista come un tradimento, anzi». Il paragone con Albano e Romina Power? «Ci ha fatto sorridere, ma avercela una carriera come la loro. In comune però abbiamo solo l’essere una coppia che canta su un palco, dietro c’è qualcosa di diverso».
E ancora: «Perché alla fine dell’esecuzione di "Fiamme negli occhi" non ci siamo scambiati un bacio, almeno l’ultima sera? Baciarci durante un’esibizione è una cosa che abbiamo sempre pensato di fare, ma non lo facciamo mai, forse vince la paura di risultare un po’ trash». Su tutto, tanta «nostralgia» per i concerti, «anche da spettatori».
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