Cultura

Brescia pronta a vivere una notte Beat

Sabato sera la città sarà palcoscenico di cultura: dal teatro alla musica, dal cinema alla fotografia
Lawrence Ferlinghetti - © www.giornaledibrescia.it
Lawrence Ferlinghetti - © www.giornaledibrescia.it
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Non sarà solo «un gruppo di bambini all’angolo della strada che parlano della fine del mondo», come l’aveva definita Jack Kerouac.

A Brescia, per la notte della cultura di sabato 7 ottobre, la Beat Generation sarà ovunque e di tutti. «Non un’occasione spot - ha sottolineato il vicesindaco Laura Castelletti -, ma una vetrina per mettere in mostra la ricchezza culturale della città».

Promossa e realizzata dal Comune di Brescia con il contributo di Regione Lombardia, «The big beat night 2017» sarà possibile grazie alla collaborazione con Ctb, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Teatro Grande e con realtà artistiche indipendenti del territorio. Immagini. Il sipario si alzerà sulla mostra «A life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione, poesia», inaugurata alle 17.30 al Museo di Santa Giulia. Ferlinghetti e il beat saranno al centro anche delle due esposizioni fotografiche proposte come aperitivo prima del ricco banchetto di arte e divertimento.

Al Mo.Ca., alle 19, il Centro della Fotografia italiana diretto da Renato Corsini proporrà «La generazione beat. Dal Cantagiro al Parco Lambro», a cui seguirà un’esibizione musicale a tema di alcuni artisti locali. Nel bunker di via Odorici alle 19.30 verrà invece presentato il reportage fotografico di Walter Pescara «Lawrence Ferlinghetti around the beat», sui protagonisti della controcultura e del pacifismo.

Lì accanto, al cinema Nuovo Eden, alle 23 avrà luogo la proiezione in lingua originale (sottotitolata) di «Gioventù bruciata», il film che rese James Dean icona della Beat Generation. Restando in Carmine, il nuovo centro di arti multiculturali ed etnosociali C.ar.m.e. alle 20 inaugurerà nella sala Ss. Filippo e Giacomo la personale di Stefano Ogliari Badessi «Inside», seguita, alle 21.30, dalla performance «Red Emotional Space» di Elisa Benedetta Marinoni. Una performance in dialogo con lo spazio è il frutto dell’idea del musicista Fabrizio Saiu, che alle 20 da piazza Paolo VI fino al Carmine, darà vita a «Rovescio. The Frisbee Way», una processione tra meraviglie e colpi di scena.

Lo stesso spirito di contaminazione dei linguaggi sarà riprodotto nel palinsesto coordinato dal musicista Gabriele Mitelli: l’installazione sonora di Nicola Di Croce «Urban Beats», incrociata con quella video di Avisco, «Puzzlesmartphone», dalle 19 in corso Garibaldi, il viaggio tra musica elettronica, tamburi, trombe, vinili e filmini in super 8 di «Ver. Un maiale verde in primavera» e il catalogo musical-ornitologico «Pardonne-moi, Oliver!», di Økapi (rispettivamente, alle 21 e alle 22.45 in contrada del Carmine).

Un altro tipo di viaggio, stavolta fino all’Asia Centrale, partirà alle 21.30 in piazza del Foro, con le «Musiche speziate» del trio Masala, mentre alle 21 e alle 22, nella chiesa di San Zanino, si andrà a Copenhagen con «Tivoli of the mind», l’incontro jazz di Ned Ferm ed Emanuele Maniscalco, promosso da Fondazione Teatro Grande, che sabato sera prorogherà l’apertura del Ridotto fino alle 24. Sulla gradinata del Capitolium, alle 20.30, si svolgerà la coreografia contemporanea «Don’t be afraid», coproduzione di C&C Company, Residenza Idra e Teatri di vetro con Carlo Massari, mentre alle 22, nel cortile del Broletto, avrà luogo il curioso esperimento «Degeneration Beat». Come lo hanno definito i suoi interpreti Boris Savoldelli, Umberto Petrini e Alessandro Ducoli: «un tentativo filologicamente scorretto di trasportare il mood della scrittura jazz di Kerouac nella realtà della provincia italiana del nord». La parola, quella beat, sarà protagonista anche della performance teatrale «Nel fragore del sogno» (22.30 e 23.30, piazza Loggia), proposta da Ctb e a cura di Luca Micheletti.

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