Cultura

Brescia e il lavoro: nei luoghi del fare bresciano con il Fai

Il 16 e 17 ottobre aperti il Palazzo delle Poste a Brescia, le cave e il museo del marmo a Botticino e la centrale idroelettrica di Sonico
Foto d'epoca di lavoratori nella cava di marmo di Botticino - © www.giornaledibrescia.it
Foto d'epoca di lavoratori nella cava di marmo di Botticino - © www.giornaledibrescia.it
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Brescia e il lavoro, un binomio indissolubile suggellato anche dai tanti luoghi che raccontano «il fare» nostrano. Nel corso delle Giornate del Fai del 16 e 17 ottobre sarà possibile visitare alcuni di questi santuari del lavoro bresciano: il Palazzo delle Poste in piazza Vittoria a Brescia, la cava e il Museo del marmo di Botticino e la centrale idroelettrica «Adolfo Covi» di Sonico. 

Palazzo delle Poste

Il Palazzo delle Poste nel 1961 - Foto Poste Italiane © www.giornaledibrescia.it
Il Palazzo delle Poste nel 1961 - Foto Poste Italiane © www.giornaledibrescia.it

La struttura si affaccia sul lato nord di piazza della Vittoria, in pieno stile razionalista. L’edificio nacque infatti per volontà del regime fascista sulle macerie del preesistente quartiere delle Peschiere, completamente raso al suolo. Il progetto della nuova area monumentale venne affidato a Marcello Piacentini, creatore anche del Torrione per anni grattacielo più alto d'Europa. Quinta scenografic di piazza della Vittoria, il Palazzo delle Poste è prestp doventato uno dei simboli della Leonessa.

Palazzo delle Poste
Piazza della Vittoria 1, Brescia
Libero accesso (con Green pass)
Orari: sab 14-18; dom 10-18

Cava di Botticino

Le cave di marmo di Botticino viste dall'alto - © www.giornaledibrescia.it
Le cave di marmo di Botticino viste dall'alto - © www.giornaledibrescia.it

Il colpo d'occhio delle cave che domina l'abitato di Botticino e non solo è panorama consueto per i bresciani. Meno note però sono le ricchezze storiche che la montagna scavata dal lavoro dell'uomo (il monte Fratta) serba da secoli. Il Fai ci guida alla sua riscoperta e alla riscoperta dell'antichissima tradizione d'impiego del Botticino Classico, materiale lapideo tutt'oggi estratto, lavorato e apprezzato nel mondo.

Il giacimento di pietra calcarea da cui si estrae il Botticino Classico si formò tra i 190 e 60 milioni di anni fa per continuo processo di sedimentazione, cementazione e cristallizzazione di fanghi calcarei in un mare lagunare di età mesozoica. I primi a capirne l'importanza e l’efficacia furono i Romani, che lo utilizzarono per le costruzioni nell’antica Brixia, come il Foro Romano. In tempi più recenti è stato usato per celebri costruzioni come l’Altare della Patria a Roma, progetto affrontato dalla Famiglia Lombardi, e gli interni della Grand Central Terminal a New York.

Cave di Botticino
Via del Marmo, Botticino
Possibilità di prenotarsi in loco fino al raggiungimento della capienza massima
Orari: sab 14-18; dom 10-18

Museo del Marmo

Un vecchio carretto per trasportare il marmo - Foto Fai © www.giornaledibrescia.it
Un vecchio carretto per trasportare il marmo - Foto Fai © www.giornaledibrescia.it

Dopo un lungo soggiorno nel cassetto dei desideri, il museo venne inaugurato nel dicembre del 1998, il museo. Successivamente è stato rivisto e riallestito con la riapertura nel dicembre 2011, a cui ha fatto seguito, nel 2012, l'affidamento della gestione a «Ecomuseo del botticino». Il suo scopo è quello di conservare ed esaltare le testimonianze «del marmo», preservando le testimonianze legate all’attività estrattiva, al trasporto e lavorazione della pietra, valorizzando i reperti lapidei e favorendo la conoscenza del «marmo Botticino» e il suo utilizzo.

Nel museo si trova infatti il racconto della attività di cavazione, dalle origini fino ai giorni nostri. Una sezione del museo è invece specificatamente dedicata alla strumentazione utilizzata per la lavorazione del marmo in ambito artistico, mentre la serra accoglie una litoteca che racconta pietre locali, d’Italia e del mondo.

Museo del marmo
Via Cave 74, Botticino
Accesso a cura del Fai (con Green pass)
Orari: sabato 15-16; dom 10-11 e 15-16

Centrale idroelettrica Edison

La centrale idroelettrica di Sonico - Foto Edison spa © www.giornaledibrescia.it
La centrale idroelettrica di Sonico - Foto Edison spa © www.giornaledibrescia.it

La centrale idroelettrica «Adolfo Covi» si trova in un’area periferica di Sonico,  strategica dal punto di vista viabilistico e soprattutyto posizionata ai piedi delle montagne. Questa caratteristica ha fatto sì che proprio in quella posizione si decidesse di costruire un impianto in grado di sfruttare la forza idrica per produrre energia elettrica.
Progettata dall’architetto Giulio Paleni e costruita tra il 1925 ed il 1928, l’opera fu commissionata dalla S.g.e.a.(Società generale elettrica dell’Adamello) e intitolata al consigliere delegato Adolfo Covi.
L’edificio presenta una pianta rettangolare e nella quale si riconoscono quattro corpi principali: sala macchine, servizi ausiliari, sala quadri e officina di montaggio. Dal punto di vista estetico invece sono evidenti i richiami all’architettura alpina.

Centrale idroelettrica Edison
Via Edison 14, Sonico
Libero accesso a cura del Fai Valle Camonica
Orari: sab 14.30-17.30; dom 10.30-17.30

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