Il peltro, produzione tra arte e domestico impiego

Osservo in un negozio cittadino degli oggetti in peltro: alla vista s’accompagna il ricordo di pubblicazioni e di una mostra, sul finire degli anni ‘90, dedicate alla produzione della lega di stagno, per circa il 95%, quindi antimonio e rame, senza più il piombo, utilizzato nei secoli scorsi, e da decenni bandito per legge, data la sua insalubrità, soprattutto considerando l’utilizzo a tavola di molte suppellettili in peltro.
Primato
Forse molti non sono a conoscenza del primato bresciano, con i peltrai della nostra provincia che per lungo tempo l’hanno reso l’indiscussa capitale nazionale, nonché uno dei principali poli europei della produzione e lavorazione di peltro. Agli inizi del Duemila su un centinaio di imprese attive a livello nazionale, 65 erano bresciane, le rimanenti operavano in Veneto, Marche, Abruzzo. Oggi i numeri si sono decisamente contratti, anche se in provincia di Brescia il peltro continua a essere lavorato con metodi artigianali di alta qualità, in strutture che sanno innovare, il design in primis, senza abbandonare la tradizione, valorizzandola con nuova sensibilità.
Ecco stagno, metallo base nella lega che compone il peltro, fu impiegato sin dall'antichità per ricavare vasellame e stoviglie di uso quotidiano, che le fonti ci ricordano sontuosamente decorate. Il suo uso fu limitato nell’Alto Medioevo a sole funzioni religiose per la difficoltà di approvvigionamento del metallo base. Il grande sviluppo della produzione di oggetti in peltro ha iniziato nel XII secolo con la sostituzione del vasellame di legno e ceramica con oggetti di metallo prodotti da abili artigiani fonditori.
Tradizione
Diffusissimo in Europa sino a tutto l'Ottocento, l'uso del peltro subì una grave crisi nel secolo scorso, che portò alla sua completa scomparsa dalle nostre tavole, con esclusione di limitate regioni, dove ancora oggi se ne conserva l'uso tradizionale. Gli oggetti in peltro, spesso realizzati da valenti artisti, furono confinati in ruoli subalterni, se non addirittura celati nei depositi dei musei pubblici. Dal Seicento all'Ottocento l'arte del peltro fiorì rigogliosa. In quella fase, inoltre, la lavorazione del peltro raggiunse risultati di rilievo sia tecnici sia artistici. In tale contesto si registra una nuova organizzazione delle botteghe e si assiste alla nascita di decorazioni e di modelli artistici innovativi.
Tradizionalmente, veniva utilizzato per la produzione di oggetti artistici, utensili da cucina, e accessori per la tavola. Oggi, il peltro viene ancora apprezzato per la sua estetica e viene impiegato per creare oggetti decorativi, gioielli e suppellettili, spesso con tecniche artigianali. Le aziende bresciane ancora attive nel settore mantengono viva la tradizione del peltro producendo oggetti per la tavola, decorazioni, regali e complementi per la casa.
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