La proposta per una piazza «Vittoria alata» a Brescia

È l’idea dell'architetto Gianmarco Pedrali: installare una riproduzione della statua là dove sorgeva il Bigio
La Vittoria Alata - © www.giornaledibrescia.it
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Passeggiando nel cuore della nostra amata Brescia, l'attraversamento pedonale, dopo averne raggiunto l'antro con la vettura, di piazza Vittoria è una consuetudine che il tempo non ha scalfito.

Tra presenze multicolori, turisti che vagano alla ricerca di refrigerio e autoctoni che dallo sguardo accigliato parrebbero ascrivibili ai seguaci di Bruno Martino – autore nel 1960 del celeberrimo brano «Odio l'estate» – mi dirigo là, dove l'opera del carrarese scultore Dazzi, l'imprigionato Bigio, svettava ed ora invece del marmoreo bianco sul piedistallo è issata la Nera Pietra Palladiana. Secondo la lettera aperta, trasmessa alla sindaca Laura Castelletti dall'architetto Gianmarco Pedrali, storico Console del Touring Club per Brescia, Franciacorta e Valcamonica, la querelle tra le varie ipotesi, Bigio sì, Bigio no, statua di Mimmo Palladino da rimuovere data la sua provvisorietà potrebbe essere agilmente risolta.

Scrive Pedrali: «...Sono convinto che la via più semplice ed efficace sarebbe l'istallazione della riproduzione della statua Vittoria Alata di cui ne esistono almeno cento sparse nei luoghi più significativi dell'Europa e del mondo, sicché la sua riproduzione, istallata sul piedestallo della piazza, sarebbe l'espressione più artistica e rappresentativa di Brescia città della cultura, dal momento che la possiede, rafforzando così anche a titolo promozionale per il turista il valore della statua, che poi potrebbe visitarne l'originale».

Per l'architetto sarebbe il metodo migliore: «Dopo tante incongruenze, completare il restauro della piazza entrando finalmente nello spirito del progettista Marcello Piacentini le cui opere si richiamano alla romanità. In nome dell'arte e della bellezza di cui la Vittoria Alata è il sicuro emblema, avremmo finalmente una piazza completa, rivisitata in un clima di riappacificazione politica in nome dell'arte e dell'architettura e finalmente potrebbe la piazza divenire la piazza della “Vittoria Alata”».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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