Brescia e le potenzialità del turismo enogastronomico

Durante e subito dopo la tragica fase pandemica, crebbe la consapevolezza di quanto l’universo di produzioni e realtà che compongono il mondo dell’agricoltura sia prezioso protagonista anche in termini di attrazione turistica. In quella tribolata fase, peraltro, risultò molto chiaro che, quando i flussi turistici diminuiscono, o addirittura s’interrompono, come successe durante i mesi caratterizzati da lockdown e spostamenti limitati, le ripercussioni su aziende agricole e cantine sono pesantissime.
Lo stesso dicasi per le mancate vendite di prodotti a causa della drastica contrazione di pranzi e cene fuori casa, attività che da anni segnava una crescita costante e inarrestabile, almeno sino a che il microscopico acefalo e pervasivo virus Covid-19 non ha palesato la sua presenza. Fortunatamente, quasi inaspettatamente, il settore della ristorazione non appena cessata l’emergenza prese in fretta un rinnovato slancio, macinando coperti su coperti: pensate a quante cose sono cambiate da quel nefasto periodo.
Tanto per dire, a differenza di quanto accadeva sino a sei anni fa, provate oggi a presentarvi in qualsiasi locale senza aver prenotato, non solo nel fine settimana in molti casi. Ebbene, in tale contesto riflettiamo sulle molte potenzialità che la nostra provincia esprime.

Nel post Covid, insieme alla ripresa dei viaggi, è cresciuta e rimane un parametro di grande rilevanza la ricerca dei prodotti tipici. Parallelamente sono premiati i territori che li producono e li offrono a visitatori e turisti. Non si tratta solo di una percezione, come confermano i dati di autorevoli ricerche del settore. Una provincia, quella di Brescia, che in tema di turismo è sempre più cosmopolita, raffinata e ricercata.
Questa, almeno, è l’immagine emersa da un recente convegno sui turismi emergenti nella provincia di Brescia e le relative opportunità di sviluppo in Nord America e in Medio Oriente, organizzato da Visit Brescia. Intervenuta ai lavori, l’assessora al Turismo, marketing territoriale e moda di Regione Lombardia, Barbara Mazzali, ha sottolineato come a Brescia sia in crescita il turismo di qualità: «La provincia di Brescia – ha affermato Mazzali – non è più una sorpresa, è una certezza. I numeri confermano una crescita costante, ma quello che più colpisce è il salto qualitativo. Chi sceglie Brescia non lo fa solo infatti solo per i suoi laghi o le sue montagne, ma per un’offerta culturale, enogastronomica e artigianale di altissimo livello».
Nel 2024 la provincia ha registrato oltre 9 milioni di pernottamenti da parte di turisti stranieri, con una quota estera pari al 73% del totale. Gli arrivi internazionali hanno rappresentato il 60,5% degli ingressi complessivi, per un totale di circa 2 milioni di visitatori. «Questo territorio – ha sottolineato l’assessora – sa accogliere con autenticità e con stile. I visitatori cercano emozioni, non solo luoghi, e qui le trovano. Dai riflessi del lago di Garda alla spiritualità della Valle Camonica, dalle eccellenze dell’arte alla maestria delle manifatture, Brescia è una destinazione che racconta l’Italia più vera, e al tempo stesso più sofisticata».
La provincia bresciana, terra di record manifatturieri, è protagonista anche sul versante dei prodotti agricoli tipici e ricopre una posizione di grande rilievo tra i Territori turistici nazionali. Aspetto vocazionale da non dimenticare e da coltivare con cura.
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