Strada facendo

La rinascita del vino camuno fra tradizione e innovazione

Le radici storiche della viticoltura camuna risalgono all'epoca romana, quando la valle era un crocevia di scambi tra la pianura Padana e l'arco alpino
Vigneti all'ombra della Concarena - Foto Consorzio Vini Vallecamonica
Vigneti all'ombra della Concarena - Foto Consorzio Vini Vallecamonica
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Sono nella Media Valcamonica, tra Breno, sua antica capitale, e Capo di Ponte, prestigioso riferimento mondiale per le incisioni rupestri, uno dei tratti più ricchi di panorami suggestivi, grazie alla presenza del Pizzo Badile e della Concarena, montagne sacre per gli antichi ed orgogliosi Camuni.

Lascio la Statale 42 per raggiungere Losine e percorrere la strada interna che a mezza costa conduce a Cerveno. Questa volta non per visitare le meravigliose «Capele de Hervè», ma per osservare da vicino i vigneti sempre più estesi e curati che circondano una serie di cantine tra le protagoniste, come altre presenti lungo il corso camuno dell'Oglio, del Rinascimento vitivinicolo di questo intraprendente territorio bresciano.

Le radici storiche della viticoltura camuna risalgono all'epoca romana, quando la valle era un crocevia di scambi tra la pianura Padana e l'arco alpino. Alcune testimonianze suggeriscono che già in quel periodo si coltivassero viti sulle pendici più soleggiate. Durante il Medioevo, i monaci contribuirono alla diffusione e al miglioramento delle tecniche di coltivazione, rendendo il vino un elemento centrale della vita quotidiana e religiosa.

Nei secoli successivi, la viticoltura conobbe momenti di prosperità alternati a periodi di crisi. L'arrivo della fillossera nel XIX secolo segnò una fase di declino, riducendo drasticamente la produzione locale. Negli ultimi decenni la tenacia dei viticoltori ha permesso una ripresa, inizialmente lenta, poi sempre più decisa, con l'adozione di nuove tecniche e l'introduzione di vitigni più resistenti.

Vendemmia in Valcamonica - Foto Credit Consorzio Vini Vallecamonica
Vendemmia in Valcamonica - Foto Credit Consorzio Vini Vallecamonica

Proprio a Losine ha sede il Consorzio Valcamonica Igt (Indicazione geografica tipica), associazione interprofessionale di categoria che dal 2004 tutela e valorizza la denominazione. Un supporto per la quindicina di cantine del territorio. La qualità enologica cresce di anno in anno, offrendo vini che si sposano ottimamente ai prodotti e ai piatti tipici che incrementano così il loro appeal. Un patrimonio prezioso che si abbina all'offerta culturale e turistica della Vallata. Merito di piccoli e appassionati produttori che hanno riscoperto e valorizzato i vitigni autoctoni insieme a varietà classiche come Marzemino, Barbera, Merlot, un bacca rosso; Müller Thurgau, Incrocio Manzoni e Riesling Renano a bacca bianca, che si adattano bene al clima alpino. Una viticoltura eroica, sviluppata su terreni rocciosi, integrata nel paesaggio, che regala vini di carattere, con forte personalità e lontano da certe omologazioni di maniera.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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