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La scelta del Valtrompia Volley: riparte in serie D con i giovani

Vincenzo Cito
Lo storico club che l’anno scorso ha sfiorato la A3 ha scelto di tornare in basso per dare spazio ai ragazzi del vivaio
La festa per la promozione in B del 2018 - © www.giornaledibrescia.it
La festa per la promozione in B del 2018 - © www.giornaledibrescia.it
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C’eravamo abituati troppo bene al Valtrompia, secondo inconfessato amore di tanti seguaci cittadini del volley. Nell’infuocata palestra di Bovezzo, a un tiro di schioppo dal capoluogo, a furia di promozioni era arrivato anche a giocarsi i play off per la A3. Eppure l’anno prossimo, pur avendo riconquistato subito la B dopo la retrocessione del 2024, ha deciso di ripartire da dove ha iniziato nel 2010, e cioè dalla D, con una squadra di ragazzi cresciuti in casa.

Imprese e successi

Una scelta che ha spiazzato i tifosi, gli appassionati di pallavolo e i giocatori, e che va in controtendenza con la storia del club, sempre orientato a raggiungere nuovi traguardi, confortato dalla solidità societaria mai venuta meno, neppure negli anni del Covid, quando per ben due stagioni le luci del vicino oratorio si spensero, e a seguire le partite c’erano solo gli addetti ai lavori.

In certi anni passare il sabato sera a vedere il Valtrompia era diventata una chicca per intenditori, attratti anche dalla presenza di tanti ex giocatori del Brescia come Enrico Peli, poi diventato anche allenatore, Gianluca Signorelli e Andrea Agnellini, applauditi protagonisti del San Filippo. Ha vestito la maglia del Valtrompia anche un fuoriclasse come Yordan Galabinov, sia pure nella fase finale della carriera, dopo tante stagioni in A1 con Latina, Verona e Modena.

Andrea Agnellini con la maglia del Valtrompia - © www.giornaledibrescia.it
Andrea Agnellini con la maglia del Valtrompia - © www.giornaledibrescia.it

C’è chi con orgoglio può dire di aver visto giocare pure Alessandro Michieletto, asso della Nazionale, quando era ancora ragazzo e, con la seconda squadra di Trento, si presentò da avversario in una partita del torneo cadetto. E col tempo si erano un po’ sentiti «Lupi» – come vengono chiamati i giocatori del club – gli stessi tifosi, perché grazie anche a loro la palestra di Bovezzo è stata teatro di imprese memorabili ottenute all’ultima giornata, come la promozione in C del 2018 e la successiva salvezza nel torneo di B, colte quando tutto sembrava perduto.

Spazio ai «lupetti»

Impossibile credere oggi che il Valtrompia, dopo tante battaglie, sia volontariamente scivolato nelle retrovie della pallavolo regionale. Eppure, nel club, non si respira per nulla aria di smobilitazione e il direttore generale Bruno Bagnardi spiega perché: «C’erano le condizioni per ripresentarci in B con una squadra dignitosa. Nonostante il diverso impegno economico richiesto da un torneo nazionale gli sponsor erano pronti a supportarci. Un campionato del genere, e lo dico per esperienza, richiede però un impegno a tempo pieno dei dirigenti e qualcuno di noi ha cominciato a mostrare qualche segno di stanchezza dopo tanti anni».

Altri, in circostanze analoghe, avrebbero chiuso baracca e burattini. Non è stato così nel Valtrompia, club in cui la passione per il volley non si è certo spenta e c’è un florido settore giovanile da tutelare. «Così abbiamo deciso di fare non uno, ma due passi indietro dando spazio ai ragazzi di casa nel campionato di serie D, in cui già l’anno scorso eravamo presenti con la seconda squadra. La integreremo con altri elementi del vivaio e lo dico subito: non c’è alcun obbligo di centrare la promozione, non intendiamo sovraccaricare questi ragazzi di troppe responsabilità. Ciò che conta è che possano migliorare tecnicamente partita dopo partita contro avversarie di categorie zeppe di elementi esperti». Si giocherà sempre all’oratorio di Bovezzo, in un contesto diverso, ma con l’entusiasmo di sempre.

Luca Patronaggio, prima giocatore e poi direttore sportivo del Valtrompia - © www.giornaledibrescia.it
Luca Patronaggio, prima giocatore e poi direttore sportivo del Valtrompia - © www.giornaledibrescia.it

Un nuovo ciclo

Il Valtrompia, per un certo periodo, è stato a tutti gli effetti la seconda squadra provinciale di pallavolo dietro il Brescia, prima che in B salissero Montichiari, Cazzago e AsolaRemedello. Le prospettive di tornare ad esserlo non costituiscono una priorità. «Lo diciamo con amarezza, quegli anni sono irripetibili – ammette Bagnardi –. Nel 2023-2024 siamo arrivati anche ad avere contemporaneamente una squadra in B e una in C e a un certo punto della nostra storia abbiamo messo persino in progetto l’approdo alla A3».

»Ora l’obiettivo principale – continua Bagnardi – sarà di lanciare giovani e di riscoprire l’amore per il volley, quello vero, lontano dalle pressioni di campionati ultra-competitivi che prosciugano le energie di tutti, da chi sta in campo a chi siede alla scrivania». Ai tifosi è richiesto un modo diverso di amare la squadra. L’affetto andrà rivolto a ragazzi per molti semisconosciuti. Sono lupetti, presto potrebbero diventare Lupi, come quelli che per anni hanno azzannato i campionati maggiori, rende orgogliosa un’intera valle.

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