Torna il bruco Glauco, una favola solidale per imparare a volare

«Prendete la vita con leggerezza. La leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore»: citano Italo Calvino Barbara Dall’Osso e Giampaolo Belotti, gli autori di «Glauco il bruco», undicesima favola a fin di bene elaborata dal duo rovatese per sostenere le attività in favore dei bambini con disabilità.
La collana degli «Animali del prato», nata quasi per gioco nel 2011, è diventata una realtà solidale presente in mezza Italia, dai reparti pediatrici dei principali nosocomi del paese alle biblioteche del centro Italia, colpite una dozzina d’anni fa dal terremoto.
La storia
Il nuovo racconto della scrittrice e dell’illustratore «ha per tema centrale il volare leggeri; il ricavato della vendita sarà devoluto come sempre all’associazione "Gli amici di Andrea" per realizzare progetti per i bimbi, progetti nelle scuole e nei reparti pediatrici degli ospedali».
Ogni favola è dedicata a un animale del prato e a un valore che ognuno di loro porta; le storie sono rivolte a bambini fino agli otto anni: «Gico il lombrico - racconta la Dall’Osso - parla di coraggio, Spocchia la ranocchia di amicizia, Gedeone il calabrone dell’aver fiducia nei propri sogni, Lalla la farfalla della bellezza della vita anche nei momenti difficili. E ancora: Flaca la lumaca fa un elogio della lentezza, Mica la formica del lavoro di squadra e aiuto reciproco, Scialpa la talpa del non giudicare senza conoscere; Clarabella la coccinella dell’essere gentili, Bubino il porcospino di affetto e Ucciola la lucciola dell’essere grati».
Le favole possono essere richieste sulla pagina Facebook «Le favole di Barbara» e l’intero ricavato, tolti i costi di stampa, vanno a sostenere i piccoli con disabilità. Negli ospedali invece c’è il progetto «Le favole negli ospedali», che «si è molto sviluppato - dicono Dall’Osso e Belotti - a partire dagli anni della pandemia. Non potendo fare le abituali attività di lettura con i bimbi abbiamo pensato di entrare nei reparti pediatrici degli ospedali, facendo arrivare le nostre favole nelle biblioteche degli ospedali stessi, ma donando anche direttamente ai bimbi ricoverati le nostre favole».
Ora le letture si svolgono un po’ ovunque come biblioteche e scuole, cercando di avvicinare nel contempo le generazioni, come accaduto a Rovato con le letture di nipoti e nonni in collaborazione con Auser.
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