È nata una tisana depurativa made in Brescia a base di cicoria

Nella nostra tradizione gastronomica contadina la cicoria è stata simbolo di sapore deciso e proprietà depuranti, usata tra le verdure dei contorni, nelle zuppe e nei ripieni. Per secoli è servita come un’erba di sopravvivenza, una medicina naturale e come il precursore del caffè, quando importare non era facile come oggi.
Da qualche anno è tornata al centro dell’interesse di chi cerca cibi genuini, ricchi di fibre e salutari, e di recente è finita al centro di un nuovo lavoro messo in campo da otto imprenditrici agricole affiliate a Coldiretti, che hanno creato la nuova tisana made in Brescia «La cicoria come una volta».
La progettazione
Le protagoniste del paziente e meticoloso lavoro, durato quasi due anni, sono Nadia Turelli, Cristina Bonetti, Annalisa Filippini, Francesca Abeni, Elisabetta Bertuzzi, Vittoria Urgnani, Luisa Rocca e Stefania Donatini.

La scintilla che ha unito le otto imprenditrici agricole è scoccata a Roma nell’ottobre del 2023, quando si trovavano al Villaggio Coldiretti per assaggiare prodotti agricoli provenienti dai campi di tutte le regioni del Paese e per creare nuove relazioni di lavoro. «Al Villaggio abbiamo mangiato in modo eccellente – racconta Nadia Turelli, titolare con la sorella Elisa dell’agricola Leonardo di Sale Marasino e responsabile del gruppo Donne di Coldiretti Brescia – ma il pranzo non è finito con il classico caffè perché il caffè non c’era. Questo ci ha sorpreso ma anche ispirato. A portare a pieno compimento l’ispirazione è stata la visione di un film di Totò, che guardando assieme, in cui il grande attore napoletano assaporava con fare da gran signore un infuso di cicoria: è stata l’illuminazione! Perché non provare a coltivare la cicoria? – ci siamo dette – e da lì non ci siamo più fermate, sospinte dalla volontà di mettere sul mercato la bevanda che facevano le nostre nonne, a chilometro zero, a impatto zero, e salutare.
Dalle piantine alla tazza
Il lavoro è iniziato tra formazione e ricerca delle piantine migliori, ma anche studiando la storia dell’utilizzo della cicoria e le sue proprietà benefiche, per poi individuare quella che preferivamo, la Intybus, la più antica e caparbia nello sviluppo delle radici, e provare a piantarla.

L’esperimento è partito alla fine dell’estate del 2024. Con la prima coltivazione si sono messe a dimora 4.000 piantine nella terra fertile della nostra pianura, a Bassano Bresciano, nei campi della cascina dell’azienda agricola Annalisa Filippini. Il primo raccolto, nella primavera di quest’anno, è stato abbondante. A quello – continua la Turelli – è seguito il processo di tostatura, eseguito in laboratorio. La confezione dell’erba da infuso è un vasetto di vetro, per non perdere mai di vista la sostenibilità delle nostre azioni. Per avere una bella tazza saporita (300 millilitri) ne basta un cucchiaino, e aggiungo che come ogni prodotto verace è utilizzabile anche una seconda volta, perché un’infusione non basta a farle perdere sapore».
Il prodotto al momento è in vendita solo alla cascina Annalisa Filippini di Bassano, ma le imprenditrici si stanno muovendo per distribuirlo anche attraverso il mercato coperto di piazzale Cremona, a Brescia, e i mercati Coldiretti di Campagna amica.
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