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«Pensavo a una truffa, invece sarò tedoforo alle Olimpiadi»

Federico Bernardelli Curuz
Simone Pedersoli porterà la fiamma simbolo di Milano-Cortina: «Tutto merito del nonno». «È un sogno, un segno che la vita sa sorprenderti in modi meravigliosi»
Il bresciano Simone Pedersoli sarà tedoforo a Milano Cortina 2026 - © www.giornaledibrescia.it
Il bresciano Simone Pedersoli sarà tedoforo a Milano Cortina 2026 - © www.giornaledibrescia.it
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Quando ha ricevuto la mail con scritto «Complimenti, sei stato scelto come tedoforo ufficiale delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026», Simone Pedersoli ha pensato subito al peggio: «Ma cos’è questa roba? E soprattutto, cosa vuol dire “tedoforo”? Sarà uno spam!».

È iniziata così, con la leggerezza e l’ironia che da sempre lo contraddistinguono, l’avventura olimpica di Simone Pedersoli, influencer bresciano di 27 anni affetto da Sma di tipo 2, che nei prossimi mesi percorrerà trenta metri con in mano la fiaccola accesa dalla fiamma di Olimpia, per l’atteso appuntamento che vedrà protagoniste Milano e Cortina.

Legame

«E pensare che devo tutto a mio nonno: senza di lui avrei cestinato quella proposta», racconta sorridendo. È stato proprio il nonno infatti, grande appassionato di sport, a convincerlo a rileggere quella mail che gli era arrivata dal team digital Pr di Coca-Cola, uno dei partner ufficiali di Milano Cortina 2026. «All’inizio pensavo fosse una bufala, poi in tv ho sentito parlare del concorso per diventare tedoforo. Ero con mio nonno che mi ha detto di provare a diventare uno dei portatori della fiamma olimpica. E questa sua frase mi ha acceso la lampadina: ho ripreso in mano la mail che avevo ritenuto erroneamente di spam e grazie a lui ora sono un tedoforo».

Simone, originario di Sacca di Esine, in Valle Camonica, non ha mai nascosto di sentirsi «l’antisportivo per eccellenza». «Il mio sport preferito è mangiare: mettere le gambe sotto al tavolo», scherza. Eppure, la sua corsa con la fiaccola sarà una delle più attese del percorso. «Non so ancora dove né quando accadrà, ma so che rappresenterò Brescia e la mia Valle. Porterò la fiamma nel cuore, come simbolo di inclusione e speranza».

Percorso

Pedersoli ha cominciato l’avventura sui social nel 2018. Con il suo sorriso contagioso e il racconto ironico della quotidianità in carrozzina, è diventato in pochi anni uno dei volti più amati della rete: oltre 700mila follower lo seguono tra Instagram e TikTok.

«All’inizio vedevo che le persone si fermavano al mio sorriso, non alla disabilità. Così ho capito che potevo trasformare quella visibilità in qualcosa di positivo». La sua spontaneità lo ha portato a collaborare con grandi personaggi del mondo dello spettacolo — dai Ferragnez a Gerry Scotti, da Max Pezzali a Noemi — e a partecipare a eventi benefici come la serata alla Scala di Milano, dove sono stati raccolti 30mila euro per la ricerca sulla Sma.

Simone Pedersoli posa sorridente all’Albereta fra Chiara Ferragni e il marito Fedez
Simone Pedersoli posa sorridente all’Albereta fra Chiara Ferragni e il marito Fedez

«Per me portare la fiamma olimpica è un sogno, un segno che la vita sa sorprenderti in modi meravigliosi», racconta Simone. «Non vedo l’ora di rappresentare la mia famiglia, la mia Valle Camonica e tutte le persone che ogni giorno mi seguono e mi vogliono bene».

E chissà, forse lungo quei trenta metri — tra la torcia accesa e lo sguardo del nonno — Simone penserà che, in fondo, la sua è davvero una fiaba olimpica: una fiaba che parla di sorrisi, di destino e di quella luce che non smette mai di brillare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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