Ristorante Portole di Sale Marasino, la vita ricomincia a 80 anni

Flavio Archetti
La storica attività sui monti salesi sembrava aver chiuso, invece ha rialzato la saracinesca: lo chef Mario Tanzarella ha infatti rilevato l’attività, lasciando immutati stile e cucina
Il Ristorante Portole - © www.giornaledibrescia.it
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A inizio anno aveva chiuso per fine gestione e si temeva potesse sparire un presidio storico della montagna salese. Invece qualche giorno fa, in occasione dei suoi ottant’anni, il ristorante Portole ha rialzato la saracinesca. Un compleanno importante, gli ottanta, festeggiato nel migliore dei modi con il rilancio di una delle attività con posizione più panoramica di tutto il lago d’Iseo, situata a quota 300 metri sui prati della località Portole, caratterizzata in questi anni da cucina casereccia, specialità bresciane e dalla possibilità di mangiare affacciati sul lago in un luogo immerso nella natura.

La storia dell’attività è un esempio di coraggio e fiducia nei sacrifici e nella vita, uniti a una visione oculata nella gestione. Ad aprire nel lontano 1945 è stato Antonio Gregori, conosciuto da tutti i salesi come «el Tone de Portole». Antonio ha passato la prima metà degli anni Quaranta a combattere, nella Seconda guerra mondiale. Quando è tornato a casa aveva ancora tanta energia, aveva accumulato tanta esperienza a contatto con il rischio che gli garantiva intraprendenza senza timore, e aveva una gran voglia di fare per recuperare il tempo perso in guerra.

I fondatori Antonio Gregori e la moglie Rita Bazzana
I fondatori Antonio Gregori e la moglie Rita Bazzana

Così, con l’aiuto della moglie Rita Bazzana, ha avviato un «licinsì» dove oggi c’è il ristorante: una stanza piccola ma sufficiente ad accogliere con un panino e salame e un bicchiere di vino chi passava di lì. Gli affari hanno garantito sussistenza, anche se Portole si raggiungeva su un sentiero di montagna e qualche anno dopo, alla metà degli anni Sessanta, Antonio e Rita hanno rischiato un’altra volta e sviluppato il «licinsì», costruendo prima un bar con ristorante e qualche anno dopo la terrazza panoramica che contraddistingue il Portole ancora oggi.

Negli anni Novanta l’attività è passata alle figlie Martina e Giuliana, che hanno compiuto un altro passo e realizzato il grande salone, cuore del ristorante. Poi Giuliana ha proseguito con il marito Enzo e i figli Andrea e Francesca fino alla fine del 2024, quando è andata in pensione e l’attività ha chiuso.

Un pizzico di fortuna ha voluto che lo chef assunto nell’ultimo anno, Mario Tanzarella, quest’inverno abbia deciso di diventare imprenditore e rilevare l’attività, lasciando immutati stile e cucina. Così il Portole è rifiorito già dopo pochi mesi di stop, non ha lasciato Sale Marasino orfana di un prezioso punto di ristoro, e ha iniziato il suo cammino verso i 90.

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