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Premio Bulloni 2025: Diana Lucchini e l’ascolto nel percorso oncologico

Candidata dai pazienti, è stata responsabile del Servizio di Psicologia clinica dell’Istituto clinico Sant’Anna. Ha anche fondato l’associazione Priamo
La dottoressa Diana Lucchini - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La dottoressa Diana Lucchini - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non se l’aspettava, Diana Lucchini. Ha accolto la notizia della Medaglia d’oro con la sorpresa di chi, abituata a lavorare nel silenzio e nella precarietà, considera ogni riconoscimento come qualcosa che va oltre il dovuto. Eppure, dietro la sua voce ferma e ironica, ci sono trent’anni di vita dedicati con ostinazione alla psico-oncologia, un impegno che ha attraversato l’ospedale e l’associazionismo, tenendo insieme la competenza e la cura.

Responsabile fino a settembre del Servizio di Psicologia clinica dell’Istituto clinico Sant’Anna, ha lavorato dodici ore al giorno in reparto, prima in ginecologia, poi in psichiatria, infine accanto ai pazienti oncologici. Nel 1991 ha affrontato lei stessa il cancro. Lì è cambiato tutto: «Avevo promesso a me stessa che, se ne fossi uscita, mi sarei dedicata a chi affrontava la stessa battaglia». E così è stato. Nel 1996 ha organizzato il primo convegno, nel 1998 è stata tra le prime a parlare pubblicamente di alimentazione nei percorsi di cura. Oggi Brescia, anche grazie al suo lavoro, è considerata una delle capitali italiane della psico-oncologia.

Nel 2011 ha fondato Priamo (Psico-oncologia Riabilitazione Assistenza Malati Oncologici), un’associazione che offre supporto psicologico, sociale e riabilitativo a chi affronta la malattia. Colloqui individuali e di gruppo, laboratori esperienziali, percorsi di educazione alla salute: ogni progetto si fonda su professionalità specifiche, coordinate da un comitato scientifico che tutela i pazienti e garantisce l’efficacia degli interventi. Yoga, musicoterapia, tangoterapia, danzaterapia, mandala: strumenti diversi per contenere lo stress e restituire centralità alla persona.

Lucchini non si è mai fermata. Da tre mesi è in pensione, ma la parola «riposo» non fa parte del suo vocabolario: è già pienamente operativa in Priamo, nel coordinamento e nella formazione, oltre che nell’organizzazione di convegni e serate aperte alla cittadinanza. Da anni è attiva nella Società italiana di psico-oncologia, con cui ha formato medici, infermieri e volontari sul difficile equilibrio della relazione di cura. Anche nei momenti più complessi, ha saputo portare una presenza costante, fatta di ascolto autentico e rispetto.

Il premio è arrivato con la candidatura dell’Associazione ex dirigenti del Gruppo Banca Lombarda, sostenuta da 25 pazienti. «Sapere che hanno pensato a me – dice – mi scalda il cuore». Lo dice senza enfasi, come fosse la cosa più naturale del mondo: «Loro sanno che io ci sarò sempre».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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