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Premio Bulloni 2025: col rugby Silvio Basso insegna rispetto e costanza

Da anni allena bambine e bambini offrendo uno spazio aperto a tutti
A Silvio Basso il Premio Rotary - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
A Silvio Basso il Premio Rotary - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non c’è bisogno di scudetti per capire cosa significa vincere. Silvio Basso, anima de «I Bresciani Rugby Football Club», ha fatto del campo un luogo di educazione, accoglienza e responsabilità. A lui va il Premio Rotary Club Brescia Nord, riconoscimento a una vita spesa per lo sport, ma soprattutto per le persone. Da anni introduce bambini e bambine al rugby, gratuitamente, alleggerendo le famiglie da ogni spesa e costruendo intorno alla squadra un senso di comunità. L’età è quella delle scuole elementari e medie – tra i 6 e i 14 anni – ma l’impatto va ben oltre: Basso riesce a coinvolgere anche i genitori, trasformando gli allenamenti in momenti di condivisione che tengono insieme generazioni, storie e provenienze.

Il suo campo è aperto a tutti: nessuna distinzione di sesso, religione o paese d’origine. Conta solo l’impegno. L’accesso allo sport diventa così strumento di integrazione reale, occasione per conoscersi, convivere, imparare a stare insieme. Ed è proprio qui che il rugby si rivela perfetto: sport di contatto, ma non violento; competitivo, ma profondamente rispettoso dell’altro.

Basso premia i suoi piccoli atleti non per le mete segnate o per le vittorie, ma per l’assiduità negli allenamenti. Perché, dice, «se si prende un impegno, bisogna essere capaci di mantenerlo». È questa la sua pedagogia: rigore e fiducia. Non urla, non comanda, non seleziona. Accoglie, accompagna, trasmette. E lo fa da sempre, a titolo completamente gratuito. Chi lo osserva a bordo campo nota una costanza rara: non un gesto fuori posto, mai un tono sopra le righe. Basso educa con l’esempio, giorno dopo giorno, anche quando la pioggia trasforma il campo in fango. Per lui è proprio lì, nella fatica condivisa, che si imparano le regole più importanti. E soprattutto, non si dimenticano. Dietro ogni esercizio c’è una lezione, dietro ogni partita un’occasione per crescere. Non tutti diventeranno rugbisti, certo, ma tutti - dopo aver giocato con lui - sanno che cos’è il rispetto. E quanto vale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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